"L'Unione europea non dovrebbe
fare promesse che non può mantenere": è il monito che arriva
dalla relazione 2017 della Corte dei conti Ue. Guardando al
prossimo bilancio 2021-2027, di cui si sta discutendo in questi
mesi, "dobbiamo essere realistici riguardo a ciò che si può
ottenere con le risorse affidate all'Ue - avverte il presidente
della Corte Klaus-Heiner Lehne - se generiamo aspettative che
non possono essere soddisfatte, perdiamo credibilità agli occhi
dei cittadini dell'Ue e, cosa ancora più grave, perdiamo la loro
fiducia". Nel suo report annuale, la Corte ha promosso per il
secondo anno di fila i conti dell'Ue, ritenendo che "una parte
significativa della spesa controllata non fosse inficiata da
errori in misura rilevante". Gli auditor certificano che le
irregolarità sono in calo dal 3,8% del 2015 al 2,4% del 2017.
Tuttavia, alcune criticità rimangono nell'uso dei fondi
strutturali da parte degli Stati membri e "il bilancio dell'Ue
continua a subire forti pressioni a causa del valore dei
pagamenti impegnati per gli anni futuri".
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