"Le banche devono preparasi ad
ogni possibile risultato nei negoziati" sulla Brexit, e una
delle questioni che l'autorità unica di risoluzione della Bce
(SRB) tiene "sott'occhio" è il problema dei bond emessi da
banche dell'Eurozona sotto legge del Regno Unito, che
"diventeranno emissioni di Paesi terzi e quindi potrebbero non
essere più eleggibili come MREL", cioè il requisito minimo di
fondi propri e altre passività soggette a bail-in. Lo ha detto
il presidente del SRB Elke Konig. La presidente ha spiegato che
secondo una stima dell'autorità di risoluzione, i bond di questo
tipo ammontano a circa 100 miliardi di euro, emessi in buona
parte da banche italiane, tedesche e finlandesi, ma anche da
altre, perché "sono ampiamente diffusi in tutto il sistema
bancario". Con una 'hard Brexit', cioè se il Regno Unito non
riconoscerà nessuna delle leggi Ue, queste obbligazioni
potrebbero perdere il riconoscimento automatico come MREL.
Un altro problema connesso alla Brexit, ha spiegato Koning,
riguarda le banche che devono ricollocarsi. "Quale sarà
l'impatto della strategia di ricollocamento? Dobbiamo analizzare
ogni decisione, non vale la regola del 'piano unico' per tutti".
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