Una Politica agricola
comunitaria (Pac) più verde, semplice e orientata ai risultati,
con meno controlli e più incentivi agli agricoltori, più
flessibilità per i paesi e al tempo stesso più 'valore aggiunto'
europeo. E' la politica agricola del futuro secondo un
documento, di cui Ansa ha preso visione, e che la presidenza di
turno bulgara ha intenzione di mettere ai voti nel Consiglio
agricoltura di lunedì prossimo.
Se approvata dai ministri si tratterebbe della 'risposta' del
Consiglio alla Comunicazione sulla politica agricola post-2020
pubblicata dalla Commissione europea alla fine dello scorso
novembre. La Commissione agricoltura dell'Europarlamento
dovrebbe esprimersi il 17 maggio.
L'esito del voto in Consiglio non è scontato anche se nel
documento questioni controverse come la convergenza verso la
media Ue del livello degli aiuti tra paesi diversi, sono
rimandate alla discussione sul bilancio pluriennale dell'Ue. Sul
tema, su cui insistono i nuovi paesi membri e frenano paesi
fondatori, soprattutto Italia e Paesi Bassi, le delegazioni di
Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia torneranno all'attacco
presentando una dichiarazione congiunta che 'sollecita
l'attuazione di una piena convergenza dei pagamenti diretti tra
gli Stati membri'.
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