Le nuove norme prevedono che la Commissione Ue prepari rapporti su Paesi e settori economici per valutare eventuali distorsioni significative, a cui per la prima volta contruibuiscono anche criteri ambientali e sociali. Queste relazioni possono essere utilizzate dalle imprese, che non hanno oneri supplementari rispetto a ora, come appoggio per le loro denunce per far scattare così i dazi antidumping.
Il sistema supera infatti il vecchio meccanismo della 'lista nera' di Paesi terzi non a economia di mercato e l'annosa questione della concessione dello status di economia di mercato (Mes) alla Cina, per approdare a un meccanismo in linea con le regole del Wto.
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