L'Ue aprirà le discussioni sul periodo di transizione di due anni per la Brexit chiesto dalla premier britannica Theresa May solo quando sarà trovata un'intesa sulle linee rosse di diritti dei cittadini, 'conto' da pagare e Irlanda. Lo ha annunciato il caponegoziatore Ue Michel Barnier al termine dell'incontro con i 27 e prima di avviare il quarto round di negoziati con Londra.
"Per me discutere del periodo di transizione non si potrà fare che quando sarà trovato un accordo valido sulle linee chiave", ha affermato Barnier, sottolineando in particolare l'aut aut sugli impegni finanziari: "non mischieremo i debiti e gli obblighi finanziari del passato con le relazioni future".
"Non dobbiamo dimenticare che siamo da sei mesi nel processo" della Brexit, l'avvio del quarto round negoziale quindi "deve essere il momento della chiarezza". E' il messaggio lanciato dal caponegoziatore Ue Michel Barnier al suo omologo britannico David Davis al lancio dei negoziati. "L'Ue è impaziente di sapere come la Gran Bretagna tradurrà il discorso della premier May in una posizione negoziale" che "speriamo ci permetterà di fare progressi questa settimana". "Ci aspettiamo che questa sia una settimana densa di impegni" per i negoziati sulla Brexit, con un "lavoro sui dettagli" che si dovrà "costruire a partire dal lavoro tecnico precedente e dal discorso di Theresa May". Lo ha affermato il caponegoziatore britannico per la Brexit David Davis all'avvio del quarto round negoziale, sottolineando, in particolare per quanto riguarda gli impegni finanziari, che "la Gran Bretagna è assolutamente impegnata, non ci sono scuse per bloccare il progresso questa settimana".
"Non vogliamo che i partner Ue si preoccupino di dover pagare di più o di dover ricevere di meno nel quadro dell'attuale bilancio europeo a causa della decisione della Gran Bretagna di lasciare" l'Unione, ha detto Davis, ribadendo però che un accordo sul 'conto' da pagare dovrà avere luogo "nel contesto della nuova partnership con l'Ue" che avrà Londra dopo l'addio.
Per questo, ha aggiunto il caponegoziatore britannico, "occorre far prova di pragmatismo da entrambe le parti".
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