"I mercati finanziari svolgono una funzione essenziale per l'economia Ue. Dobbiamo assicurarci che i partecipanti continuino ad avere accesso alle infrastrutture in modo competitivo", ha detto la commissaria Margrethe Vestager.
I timori della Commissione sono diversi. Primo, la transazione combinerebbe molte delle più grandi controparti centrali (CCPs) in Europa. Le CCPs sono responsabili del "clearing" delle transazioni: siedono tra le controparti di una compravendita, si assumono il rischio di default di ognuna nei confronti dell'altra. Al fine di salvaguardarsi da questo rischio, i partecipanti del mercato devono fornire collaterale ('margine') alle CCPs. La fusione creerebbe il più grande 'margine' del mondo, raggiungendo 150 miliardi di euro.
Bruxelles teme che la combinazione delle controparti eliminerebbe la concorrenza in molte aree, inclusi bond, derivati e 'repos'.
Un altro punto controverso è quello dei derivati. DB's Eurex è leader globale negli scambi sui derivati a lungo termine, mentre LSE's SwapClear è il più grande per quelli 'over-the-counter'. Entrambe le parti stanno lanciando offerte concorrenti per i rispettivi servizi, e la Commissione teme che si fermino in seguito alla fusione.
Inoltre, Bruxelles teme che la fusione possa portare ad una situazione di quasi-monopolio nei futures e opzioni su azioni basati su strumenti sottostanti italiani (securities) dove le parti sono di fatto gli unici concorrenti. Timori anche sulle operazioni di riacquisto, e sugli scambi azionari tedeschi. La transazione è stata notificata alla Commissione il 24 agosto 2016. Ora ha 90 giorni lavorativi, cioè fino al 13 febbraio 2017, per prendere una decisione.
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