La Commissione europea ha
inviato una richiesta di parere motivato all'Italia per aver
violato gli obblighi della direttiva sulle acque potabili del
1998, in merito al superamento dei limiti Ue per l'arsenico e il
fluoruro. "Per un lungo periodo - spiega una nota della
Commissione - l'acqua potabile erogata in 16 zone di
approvvigionamento idrico nella regione Lazio, provincia di
Viterbo, ha superato i parametri stabiliti per l'arsenico e/o il
fluoruro. Ciò può costituire un rischio per la salute umana, in
particolare per i bambini di età inferiore ai 3 anni".
L'esecutivo Ue aveva già avvisato l'Italia nel 2014, con una
lettera di messa in mora. "Ma le autorità italiane - prosegue la
nota - non hanno ancora adottato gli opportuni provvedimenti e
non hanno rispettato l'obbligo di informazione e di notifica ai
consumatori in merito agli eventuali rischi per la salute".
L'Italia ha due mesi per rispondere. In caso contrario la
Commissione può deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue.
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