"Numerosi studi hanno dimostrato una correlazione fra alti livelli di Pfas nel sangue e l'aumento di alcuni tipi di tumore, malattie tiroidee, patologie cardiovascolari, ma anche problemi durante la gravidanza", ha spiegato l'attivista Laura Facciolo. "Quello che sta accadendo non è diverso da ciò che è successo con altre sostanze come l'amianto - ha dichiarato Maltese - per anni si è ignorato o minimizzato il danno procurato. Adesso lo si riconosce ma non c'è ancora una reazione adeguata e i limiti che la nuova direttiva europea dovrebbe imporre non sono sufficienti. Noi siamo per azzerare l'uso di queste sostanze".
Propositi che hanno trovato il favore degli attivisti presenti, fra cui Michela Piccoli, del comitato 'Mamme no Pfas, genitori attivi zone contaminate', e Luca Cecchi, dell'Associazione Monastero del bene comune.
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