'E' arrivato il momento di fare
velocemente un ulteriore passo avanti' nella riforma della
protezione civile europea, è l'appello che Elisabetta Gardini,
capogruppo di FI al Parlamento europeo, ha lanciato intervenendo
al Forum Europeo della Protezione civile, in corso a Bruxelles.
"Dopo gli oltre 100 morti dello scorso anno, provocati da
incendi boschivi che hanno messo in evidenza le lacune
esistenti, abbiamo il dovere di rafforzare il meccanismo di
protezione civile europea", ha detto all'Ansa Gardini, relatrice
al Parlamento europeo sulla proposta della Commissione europea,
presentata a novembre scorso, di istituire "rescEU". Si tratta
di una cellula europea, attiva in permanenza, che gestirà mezzi
di soccorso europei, canadairs, pompe idrauliche, ospedali da
campo e personale specializzato nella ricerca e nel soccorso,
una struttura europea che si affiancherà alla protezione civile
degli stati membri, in caso di catastrofi naturali.
Il rapporto della Gardini sarà discusso in Commissione
Ambiente a fine marzo. La presidenza bulgara intende agevolare
l'iter legislativo per l'approvazione della riforma. "Il
Parlamento anche questa volta, avrà un ruolo determinante" ha
proseguito Gardini. "Dovremo semplificare le procedure,
aumentare il co-finanziamento e lavorare sulla formazione e la
diffusione di una cultura della consapevolezza del rischio,
indispensabili per vivere in un territorio davvero resiliente".
Creato nel 2001, il meccanismo di protezione civile europeo
ha fino ad ora monitorato oltre 400 disastri e ricevuto 250
richieste di assistenza. Nel 2017, di fronte agli intensi
incendi boschivi in contemporanea in diversi stati, la
protezione civile europea è intervenuta diciassette volte, per
assistere i paesi dell'Europa meridionale, in Portogallo,
Francia, Italia, ma anche in Albania e Montenegro.
Ora l'eurodeputata, d'accordo con la proposta della
Commissione europea, vuole mettere l'accento sulla politica di
prevenzione delle catastrofi naturali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA