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Meloni, "il dibattito su Draghi ai vertici europei è filosofia"

Meloni, "il dibattito su Draghi ai vertici europei è filosofia"

"Molto interessante il lavoro di Enrico Letta sul mercato unico"

18 aprile 2024, 20:25

Redazione ANSA

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Meloni, "il dibattito su Draghi ai vertici europei è filosofia" © ANSA/AFP

"Io sono contenta che si parli di un italiano ma questo dibattito è filosofia. La tendenza di decidere prima che i cittadini votano non mi troverà mai d'accordo. Sono i cittadini che decidono le maggioranze, per questo non parteciperò al dibattito" sulla possibile nomina di Mario Draghi ai vertici Ue. "Quello che mi interessa è che sia Draghi che Enrico Letta, che sono considerati due europeisti, ci dicono che l'Europa va cambiata". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del vertice Ue.

Draghi è una persona autorevole ma dico una cosa banale. Questo dibattito è buono per i titoli dei giornali e fare campagna elettorale ma non è così che funziona. Questa tendenza a tentare di decidere chi fa cosa prima che i cittadini votino è una tendenza sulla quale non mi troverete mai", ha spiegato Meloni. "A me interessa sapere se vogliamo cambiare ciò che non ha funzionato. Come facciamo a garantire adeguate catene di approvvigionamento? Come facciamo a continuare a continuare questo lavoro sulla migrazione, che non è dire ricollochiamo i migranti in Ue, cosa che non funzionerà mai", ha insistito.

La premier Giorgia Meloni ha definito "molto interessante" il lavoro di Letta sul mercato unico Ue. "Per questo voglio ringraziarlo", ha aggiunto. "Possiamo avere le strategie migliori ma allora c'è bisogno delle risorse. Si sa qual è il dibattito nell'Ue sul debito comune, proposta sostenuta dal governo italiano. Letta propone il tema della capacità di mobilitare investimenti privati per fare in modo che tali capitali restino".

"Questo è l'ultimo Consiglio europeo di questa legislatura e nonostante il lavoro fatto in questi mesi, come quello sui migranti, spero che quando ci incontreremo a giugno saremo di fronte a un'Europa diversa", ha auspicato. "La candidatura di Ilaria Salis alle Europee non cambia il lavoro del governo", ha aggiunto rispondendo alle domande dei cronisti ai quali ha ricordato che "già in passato ho detto che la politicizzazione della vicenda non aiuta".

"Quella dell'Agi è una vicenda su cui ho letto tante di quelle falsità che temevo che ormai l'Italia sia diventata la patria delle fake news. Non so nulla di cosa sta facendo l'Eni con Agi: non mi interessa la materia. Le partecipate devono fare la loro parte nell'interesse nazionale. Io non me ne occupo, non mi compete e non mi deve competere. Semmai mi chiedo se sia normale che una partecipata abbia un'agenzia, questa potrebbe essere una limitazione della libertà di stampa", ha evidenziato. "Nelle ultime settimane ho letto tante di quelle falsità che comincio a temere che l'Italia possa diventare la patria delle fake news, e una di queste è che io avrei dato l'input a una iniziativa di questo tipo. Le comunico ufficialmente che non so se chi ispira queste letture fosse abituato a usare le partecipate dello Stato per risolvere problemi privati dei propri amici o per stiparci i parenti. È possibile che sia stato così, ma non è la mia lettura", spiega ancora il capo del governo.

"L'anno scorso sono stata a deporre una corona di fiori con il presidente della Repubblica, come faccio sempre. Quello che dovevo dire sul fascismo l'ho detto 100 volte e non ritengo di doverlo dire di nuovo, così potrete continuare a dire sui vostri giornale che sono una pericolosa fascista. Ma in Italia gli estremisti stanno da un'altra parte e non in questo governo", ha risposto. Sulla questione dell'aborto "ho visto anche delle fake news. Chi vuole cambiare la 194 è la sinistra, non noi. Noi vogliamo garantire solo scelte libere".

"Mi mancherà tantissimo Mark, ma non credo sia l'ultimo vertice per lui...e sono sicura che lo ritroveremo in un altro importantissimo ruolo", ha detto rispondendo ai cronisti olandesi che gli chiedevano se era dispiaciuta per il fatto che fosse l'ultima volta di Mark Rutte al vertice Ue.

"Oggi si sostiene che io voglio controllare la stampa e limitare la par condicio perché il regolamento resta quello di prima. È andata così, e lo ha riconosciuto l'Agcom. Ogni giorno leggo ricostruzioni surreali, ora vogliamo mettere il carcere per i giornalisti quando la proposta per togliere il carcere ai giornalisti per diffamazione è a prima firma Balboni di Fdi". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del vertice Ue.

"Comincio a temere che l'Italia diventi la patria delle fake news. Questi racconti sulla par condicio poi rimbalzano all'estero, raccontano un'Italia nella quale quasi c'è una qualche deriva, non credo che come nazione ci facciamo una bella figura. Che si inventino le cose per criticare non mi sembra un bel servizio", ha aggiunto in proposito. "Oggi si dice Tele-Meloni in Rai ma quando l'unico partito di opposizione per la prima volta della storia della Repubblica e della Rai fu cacciato dal Cda della Rai non mi sembra che si sono stracciate le vesti", ha osservato la premier.

"Stiamo facendo ogni sforzo possibile, non sono preparatissima sugli strumenti dei quali disponiamo ma sicuramente l'indicazione che ha il ministro Crosetto è quella di fare il possibile", ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se l'Italia potrà inviare il sistema di difesa Samp-T a Kiev dopo le richieste arrivate dal governo ucraino.

Sui dossier esteri c'è stata "una novità molto importante che era stata una richiesta italiana e che riguarda il tema del Libano e del sostegno europeo a un Libano in estrema difficoltà, anche per quello che riguarda la questione dei numerosissimi rifugiati siriani che attualmente si trovano in Libano che in una situazione già molto complessa per la popolazione rischiano chiaramente di portare ulteriori difficoltà.", ha concluso. "Abbiamo chiesto che ci fosse questo riferimento nelle conclusioni del Consiglio, la Commissione europea sta già lavorando su questo tema, era un'iniziativa italiana che segue anche la visita che abbiamo fatto qualche settimana fa in Libano. Nelle conclusioni l'intento europeo di aiutare in questo senso è molto chiaro", ha spiegato.

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