"La tecnologia fa parte del mondo in cui viviamo e di quasi tutti gli aspetti della nostra vita. Questo fenomeno - ha proseguito - è in costante crescita e l'Ia diventerà sempre più complessa e sofisticata nei prossimi anni. La progettazione, lo sviluppo e la diffusione dei sistemi di Ia hanno un impatto significativo sulla nostra vita e sul modo in cui esercitiamo i diritti umani, mettendo in pericolo, tra l'altro, la nostra privacy".
"L'Ia può essere complicata, ma l'obbligo fondamentale degli Stati membri rimane semplice: garantire che i diritti umani delle persone siano salvaguardati in tutti questi processi di innovazione" attraverso "il lavoro delle strutture nazionali. È fondamentale che queste ultime e le loro reti europee siano coinvolte in tutti i processi relativi all'Ia e alla sua regolamentazione, in particolare per quanto riguarda l'applicazione e la supervisione degli standard a livello nazionale", ha sottolineato Mijatociv. "La progettazione, lo sviluppo e l'impiego delle Ia devono essere supervisionati da una o più autorità completamente indipendenti, dotate di risorse adeguate e incaricate di gestire, indagare e monitorare le denunce relative ai diritti umani, e dovrebbero essere tenute a cooperare strettamente con altre istituzioni indipendenti, in particolare con le strutture nazionali per i diritti umani", ha concluso la commissaria.
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