BRUXELLES - "Almeno 7 manifestanti sono stati uccisi, mentre molti altri sono stati feriti durante le proteste a Khartoum il 17 gennaio. Questo porta il numero totale di morti durante le proteste a più di 70 dal 25 ottobre 2021. Negli ultimi mesi, l'Unione europea e la comunità internazionale hanno ripetutamente invitato le autorità militari ad astenersi dalla violenza contro i manifestanti pacifici. Ancora una volta, questi appelli sono caduti nel vuoto". Lo sostiene l'Alto rappresentante per gli affai esteri dell'Ue Josep Borrell. "L'Unione europea - aggiunge - ha sostenuto fin dall'inizio le aspirazioni democratiche del popolo sudanese e lo farà in futuro con tutti i mezzi a sua disposizione. Chiediamo alle autorità militari di fare il massimo sforzo per allentare le tensioni. È essenziale evitare ulteriori perdite di vite umane".
"Le autorità militari limitano la libertà di espressione e la libertà di associazione dal colpo di stato dell'anno scorso. Domenica, la licenza di Al-Jazeera Mubashir è stata ritirata in Sudan. La libertà di espressione e di informazione sono diritti fondamentali che devono essere garantiti. La democrazia, che le autorità militari pretendono di costruire, non può esistere senza la libertà dei media. Con l'uso sproporzionato della forza e la continua detenzione di attivisti e giornalisti, le autorità militari stanno dimostrando di non essere pronte a trovare una soluzione negoziata e pacifica alla crisi. La violenza contro i civili e la continua detenzione di attivisti e giornalisti mettono il Sudan su un percorso pericoloso lontano dalla pace e dalla stabilità e mettono a repentaglio l'opportunità di una soluzione pacifica che le consultazioni guidate dall'UNITAMS potrebbero portare", conclude.
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