BRUXELLES - La Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva con regole comuni per rendicontare le informazioni sulla sostenibilità delle aziende. La proposta rivede e rafforza l'attuale direttiva sulle rendicontazioni non finanziarie. Le regole dovrebbero, nel tempo, portare la rendicontazione sulla sostenibilità allo stesso livello della rendicontazione finanziaria.
Riguarda tutte le grandi società e tutte le società quotate, questo equivale a dettagliati standard per quasi 50mila imprese nell'Ue, un aumento rispetto alle 11mila aziende che attualmente sono soggette a questo tipo di requisiti. La Commissione propone norme per le grandi imprese e standard separati e semplificati per le Pmi, la cui adozione sarà volontaria per le Pmi non quotate.
Al momento l'Ue non si pronuncia su gas e nucleare, con una proposta legislativa ad hoc che sarà presentata a giugno.
Il regolamento comprende tredici settori come l'energia, la silvicoltura, l'industria, i trasporti e l'edilizia e copre le attività economiche di circa il 40% delle società quotate, in settori responsabili di quasi l'80% delle emissioni dirette di gas a effetto serra in Europa. La 'tassonomia' Ue sugli investimenti verdi, nata con l'obiettivo di creare uno standard internazionale per la finanza sostenibile, evolverà nel tempo, alla luce degli sviluppi tecnologici e i criteri saranno soggetti a revisione periodica.
"Il Green deal europeo è la nostra strategia di crescita, la neutralità climatica il nostro orizzonte", ha commentato la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen su Twitter. "Per raggiungere i nostri obiettivi climatici abbiamo bisogno che le imprese siano pienamente coinvolte. Oggi il Collegio ha concordato misure per aiutare le aziende a spostarsi ulteriormente verso modelli di business più sostenibili".
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