BRUXELLES - Un quadro Ue per rispondere alle minacce sanitarie transfrontaliere, e per garantire la fornitura di materiale medico in caso di crisi e il sostegno allo sviluppo di vaccini. Sono alcune delle sfide per "eventuali future riforme delle competenze" dell'Unione europea nella sanità secondo la Corte dei Conti Ue, che ha dedicato un'analisi al "Contributo iniziale dell'Ue alla risposta della sanità pubblica al Covid-19". In una relazione di audit del 2016, la Corte aveva già rilevato le debolezze del quadro giuridico Ue (del 2013) per affrontate minacce per la salute a carattere transfrontaliero.
"Alcuni dei problemi allora segnalati si sono rivelati persistenti", sottolinea la Corte dopo aver compiuto una rassegna di tutte le iniziative Ue sulla pandemia fino allo scorso giugno. "L'Ue ha dovuto rapidamente adottare, oltre alle misure rientranti nelle sue competenze formali, altri interventi volti a sostenere la risposta della sanità pubblica alla crisi Covid-19, e non era cosa facile" ha affermato Joëlle Elvinger, il Membro della Corte dei conti europea responsabile dell'analisi. "È prematuro - ha concluso - sottoporre ad audit le azioni in corso, ma queste esperienze possono essere un utile insegnamento per eventuali riforme future delle competenze dell'Ue in questo settore".
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