BRUXELLES - Sul completamento dell'Unione bancaria "vedo che c'è una divergenza, credo che si possa risolvere, ma non adesso": è quanto fanno sapere fonti dell'Eurogruppo. Dopo l'ultimo Ecofin e dopo la lettera degli otto Paesi del Nord, è chiaro che i lavori su uno dei dossier che i leader Ue volevano completare per giugno, procede invece a rilento. Tutto è bloccato sulla misurazione della riduzione del rischio, presupposto per andare avanti fissato mesi fa dal vertice europeo. La road map sull'Unione bancaria diceva che si sarebbe passati a discutere di condivisione del rischio non appena vi fossero progressi "sufficienti" sulla sua riduzione.
"Come si misura la riduzione del rischio? I ministri lo stanno decidendo", spiegano le fonti, lasciando intendere come sia un esercizio puramente pretestuoso, che nasconde una mancanza di volontà politica di procedere. L'Eurogruppo di lunedì tornerà comunque a discutere della questione.
Anche sulle altre riforme dell'Unione economica e monetaria i tempi potrebbero allungarsi dopo il posizionamento degli otto Paesi del Nord: con un fronte così ampio contrario alla direzione che vorrebbe Macron, prendere una decisione nel vertice di giugno, come previsto inizialmente, è sempre più difficile. Pesa anche il voto italiano: "Siamo felici se si formi presto un governo, ma sembra che non sia così e questo non aiuta" il processo di riforma dell'Eurozona, secondo le fonti. E anche quando un Governo ci sarà, non si dà per scontato che faciliti il processo decisionale europeo: "Bisogna vedere che Governo sarà", concludono le fonti Ue.
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