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Università: lettori stranieri al Parlamento Ue, noi discriminati da Italia

Università: lettori stranieri al Parlamento Ue, noi discriminati da Italia

E' la più vecchia petizione ancora aperta, portavoce britannico dell'ateneo di Verona

BRUXELLES, 23 gennaio 2018, 18:42

Redazione ANSA

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Università: lettori stranieri al Parlamento Ue, noi discriminati da Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Quasi 20 anni di diatribe legali per porre fine alla "discriminazione contrattuale dei lettori di lingua straniera nelle università", circa 25 visite al Parlamento europeo e numerosi pronunciamenti da parte dei tribunali italiani e della Corte di giustizia Ue. Quella presentata oggi davanti alla commissione competente del Parlamento europeo è una petizione che risale al 1998 ed è la più vecchia ancora aperta. La battaglia di una vita per David Petrie, presidente dell'Associazione lettori di lingua straniera in Italia (Allsi) e lettore di lingua e letteratura inglese all'Università degli studi di Verona, che si è fatto portavoce di una causa che coinvolge gli atenei di tutta la Penisola, da Cagliari a Genova.

 

I lettori lamentano di essere equiparati a tecnici senza poter accedere al trattamento giuridico ed economico dei docenti, oppure guadagnano meno dei loro pari italiani. "E' una discriminazione basata sulla nazionalità che riguarda la formulazione dei contratti, l'accesso al lavoro, l'uguaglianza dei salari e la previdenza" spiega Petrie, evidenziando che la situazione "è già stata portata davanti alla Corte di giustizia Ue sei volte, e ogni volta i giudici ci hanno dato ragione".

 

Secondo il britannico, ancora quasi 200 lettori di lingua straniera in tutta Italia non guadagnano quanto dovrebbero. "La giornata di oggi è positiva", conclude Petrie, perché il Paramento Ue ha mantenuto aperta la petizione "storica" sollecitando l'esecutivo europeo a valutare le recenti disposizioni approvate dall'Italia che puntano a regolare la situazione una volta per tutte. Gli eurodeputati hanno anche deciso di coinvolgere i colleghi che si stanno occupando della Brexit, perchè lo status dei lettori britannici nelle università italiane venga affrontato durante i negoziati.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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