Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tajani: non sarò presidente dell'apocalisse europea

Tajani: non sarò presidente dell'apocalisse europea

Ue così com'è non va bene, troppi egoismi. Più Sud a Bruxelles

MADRID, 13 febbraio 2017, 09:18

Redazione ANSA

ANSACheck

Tajani: non sarò presidente dell 'apocalisse europea © ANSA/EPA

MADRID - Brexit, effetto Trump, forse domani Le Pen, crisi politica, migratoria, economica, minaccia del terrorismo, divisione, sfiducia dei cittadini. L'Europa è in un mare in burrasca, c'è chi ne annuncia il naufragio a breve. "Non teme di essere il presidente dell'apocalisse Europa?". "Spero proprio di no" dice in una intervista all'ANSA Antonio Tajani, nuovo presidente dell'Europarlamento. "Certo è un momento molto difficile. Ma ricordiamo che già dopo l'ultima guerra l'Europa ha saputo rialzarsi, in uno dei momenti più traumatici della sua storia. Sono convinto che troverà la forza anche ora".

 

Tajani parla a Madrid dove ha visto re Felipe VI, il premier Mariano Rajoy, e parlato, in spagnolo, lungamente applaudito, al congresso del Pp. La Spagna è un po' il suo secondo Paese. A Gijon gli hanno dedicato una strada, 'calle Don Antonio Tajani'. Certo molto va cambiato spiega Tajani. Come Sergio Mattarella, auspica che il prossimo vertice di Roma del 25 marzo possa decidere un "nuovo inizio". "Non è facile, non dobbiamo illuderci. Tutti i leader europei dovranno impegnarsi per superare le reciproche diffidenze, arrivare a una nuova fase. Dobbiamo trovare in noi la forza di cambiare. Capire che questa Ue così com'è non va". "Ma cambiare, avverte, non vuol dire distruggere: significa avere una Europa più politica, meno burocratica, meno concentrata sulle piccole cose, che possono essere gestite dagli stati, più attenta ai grandi problemi che preoccupano i cittadini". Anche la Brexit è sintomo di malessere: "se qualcuno lascia, vuol dire che qualche problema c'è". L'Europa paga i "troppi errori", i "troppi egoismi nazionali", il "troppo egoismo anche di Bruxelles, una burocrazia a volte troppo introflessa, senza guida".

 

"La politica, tutta la politica, deve interrogarsi e reagire. Superare gli egoismi, affrontare i problemi che più toccano i cittadini, immigrazione, terrorismo, crisi economica". E poi "difendere l'interesse dell' Europa nel Mediterraneo", una area dove si gioca una partita cruciale per l'Ue. Con l'uscita di Londra, prevede Tajani, l'equilibrio europeo si sposterà verso il sud: "a Bruxelles nelle stanze in cui si decide ci deve essere più Italia, più Spagna". Per Tajani inoltre ci vuole un piano Marshall per l'Africa, che fermi il prevedibile esodo futuro di milioni di persone verso il nord, e freni il radicalismo islamico. E "Non possiamo lasciare l'Africa, e neppure l'America Latina, ai cinesi". Ma per fare ripartire l'Europa occorre tornare a "recepire l'interesse comune. Questo non significa cancellare le identità nazionali. Io sono fiero di essere italiano, e di essere europeo. Dobbiamo capire che l'identità nazionale non è in contraddizione con quella europea. Anzi, la rafforza perché l'arricchisce".

 

Un orgoglio europeo che per Tajani affiora anche nella risposta alla nuova amministrazione di Donald Trump. "Siamo amici degli Usa. Tutti possono criticare un amico, anche con toni duri. Però noi non siamo al di sotto di nessuno: un amico è un amico, non un capo". La spinta del voto 'populista' un po' ovunque costringe la 'vecchia' politica a cambiare. "Il problema non sono i partiti populisti, ma capire che la gente li vota perché le cose non vanno". "Dobbiamo completamente ribaltare il nostro modo di fare politica: avere sempre come priorità l'interesse dei cittadini, e ogni volta che prendiamo una decisione, avverte, non dimenticare che sono loro i nostri datori di lavoro".

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.