Primo passo delle città europee
nella scalata alle stanze dei bottoni delle politiche Ue. A
segnare la svolta con un primo riconoscimento del loro ruolo
chiave è il 'Patto di Amsterdam', approvato oggi nella città
olandese dai governi dei 28. A dargli maggiore forza, il fatto
che "sarà adottato anche dal summit di giugno dei leader Ue" ha
annunciato il ministro degli interni olandese, Ronald Plasterk,
dopo la riunione.
Proprio l'Olanda ha giocato un ruolo chiave nell'inserire nel
programma della presidenza di turno dell'Ue l'agenda urbana e le
sue 12 priorità, dall'inquinamento all'immigrazione e ai
trasporti sostenibili. Una sorta di rivincita rispetto al potere
gestito a livello centrale dai governi se si considera che le
città ospitano due terzi della popolazione europea, il 73% dei
posti di lavoro e generano l'85% del Pil Ue.
"Si tratta di un nuovo formato in cui non sono solo gli Stati
membri che decidono, ma tutti i soggetti insieme, incluse città,
Commissione europea, organizzazioni non governative, imprese" ha
detto Plasterk. "Le città sono pioniere sul territorio
nell'affrontare i problemi che in Europa non possiamo più
risolvere separatamente, ma solo insieme" ha fatto notare il
presidente del Comitato delle Regioni Ue, Markku Markkula.
Non a caso, "il 70% delle decisioni assunte a livello Ue sono
attuate a livello urbano, dove viene prodotto anche l'85% del
Pil dei 28" ha ricordato il presidente del Consiglio regionale
della Lombardia, Raffaele Cattaneo, che si aspetta "un forte
sostegno" al Patto di Amsterdam da parte dell'Italia. "Oggi
viviamo il fenomeno della migrazione e le città sono avamposti
di questa sfida: il nuovo quadro gli consentirà di far sentire
la loro voce" ha aggiunto il commissario europeo alle Politiche
regionali, Corina Cretu.
L'immigrazione "è un tema chiave dell'agenda urbana europea"
ha sottolineato il sindaco di Catania, Enzo Bianco, in occasione
del Forum parallelo nella città olandese, organizzato dal
Comitato delle Regioni Ue. Secondo Bianco nell'Ue "servono più
politiche attive per l'integrazione" dei migranti ed "è utile
che ci scambiamo riflessioni, che lavoriamo insieme per far
sentire la nostra voce".
Al Forum sono intervenuti anche, per l'Italia, il governatore
dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e quello della Sardegna
Francesco Pigliaru. L'agenda urbana dell'Ue dovrebbe portare,
sul fronte dei migranti, a "nuove normative e ad una nuova
logica delle priorità finanziarie", ha osservato D'Alfonso.
Mentre Pigliaru ha sottolineato la necessità di tenere conto
anche delle realtà locali medie e piccole, nonchè di pensare non
solo alle 'smart cities, ma anche alle smart regions'.
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