BRUXELLES - Nella lettera inviata oggi dal commissario Ue responsabile del dossier Dimitris Avramopoulos al ministro dell'Interno austriaco si legge che "le due misure che pianificate di attuare da domani", con cui l'Austria fissa una quota sia per le domande di asilo che per il transito dei migranti, "sollevano le seguenti preoccupazioni".
"In primo luogo - osserva Avramopoulos nella missiva di cui l'ANSA ha preso visione - intendete introdurre regole sui migranti in transito in Austria. Tuttavia dovrebbe essere chiaro che il desiderio di transitare attraverso uno Stato membro per chiedere asilo in un altro Stato membro non è una ragione accettabile per concedere l'ingresso. Le persone che hanno bisogno di protezione internazionale in principio dovrebbero chiedere asilo e restare nel primo Paese 'sicuro' che raggiungono. I richiedenti protezione internazionale non sono liberi di muoversi nello Stato di loro scelta".
"In secondo luogo - afferma il Commissario Ue - pianificate di applicare un tetto al numero di richieste di asilo che l'Austria è pronta ad accettare, sia un livello annuale che giornaliero. Tale politica sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi dell'Austria di fronte alla legge Ue e internazionale. L'Austria ha un obbligo legale ad accettare qualsiasi richiesta di asilo che viene fatta sul suo territorio o alla sua frontiera. La questione se l'Austria resterà responsabile per la gestione della richiesta sarà decisa in accordo con quanto previsto dalla legge Ue, incluso in particolare il Regolamento di Dublino".
"Date queste considerazioni - prosegue il documento - vi sollecito a riconsiderare le misure unilaterali che state proponendo". Poiché "l'applicazione delle regole Ue esistenti metterebbe un onere anche maggiore sui Paesi in prima linea come la Grecia, le misure di ricollocamento decise dal Consiglio nel settembre scorso, sono chiaramente pensate per aiutare, e la loro attuazione è una priorità urgente. Questo è l'approccio che la Commissione chiede in modo consistente negli ultimi mesi. Riconoscendo la situazione di particolare pressione sul sistema austriaco - evidenzia - la Commissione, la settimana scorsa ha adottato una proposta per la sospensione temporanea sul ricollocamento del 30% dei richiedenti assegnati all'Austria dalla decisione del Consiglio sui ricollocamenti". Nel chiudere la sua lettera, il Commissario chiede di essere informato di qualsiasi iniziativa si voglia prendere.
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