BRUXELLES - I ministri della Difesa dei 28, su iniziativa della Turchia, discuteranno "come e se" la Nato può contribuire a "sostenere gli Alleati nella risposta alla crisi dei migranti e dei rifugiati". Lo dice il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, specificando che "è troppo presto" per indicare con quali modalità e quali asset, aerei o navali, la Nato può contribuire.
Stoltenberg tuttavia sottolinea che "tutti capiamo le preoccupazioni, vediamo la tragedia umana e tutte le sfide connesse alla crisi dei migranti e dei rifugiati, in atto da molti anni nel Medio Oriente e diventata una grande sfida per l'Europa". Per questo, aggiunge il segretario generale, la ministeriale Nato "valuteremo molto seriamente la richiesta e discuteremo come la Nato può dare seguito e cosa può fare" per "contribuire ad affrontare la crisi dei migranti e dei rifugiati e per combattere i trafficanti".
Per l'Italia "un impegno maggiore della Nato sul fronte sud è necessario" ed è "una battaglia che l'Italia ha portato avanti dall'inizio" chiedendo di "spostare nel Mediterraneo" la missione anti-terrorismo Active Eneavour, nata assieme alla missione in Afghanistan, ma se "sulla filosofia siamo d'accordo", la ministro della Difesa, Roberta Pinotti, arrivando alla ministeriale dell'Alleanza, sottolinea: "Ricordiamo sempre che il Mediterraneo è ampio: c'è sicuramente la parte dell'Egeo, ma anche la parte più prospiciente all'Italia. Penso quindi che l'impegno sul fronte sud debba essere un impegno ragionato e in modo coordinato con le diverse esigenze dei Paesi Nato". Ed aggiunge: "Ritengo che si possa interpellare la Nato, ma che ci voglia una coerenza con quelle che sono le decisioni che prendiamo a livello europeo".
La collega tedesca Von Der Leyten ha affermato che la Nato dovrebbe contribuire alla lotta ai trafficanti e Pinotti specifica che "è qualcosa che si può discutere" ma osserva che "fino ad oggi la discussione non è stata fatta". "Credo che la lotta degli scafisti sia unanimemente condivisa: dobbiamo armonizzare gli strumenti perché siano i più efficaci" precisa la ministro, ricordando che la missione navale europea EuNavFor Med davanti alla costa della Libia ha come obiettivo la lotta ai trafficanti. "Credo che si tratti di ragionare e comunque di armonizzare e rendere coerenti le operazioni: bisogna mettere insieme EuNavFor Med e l'opera di Frontex, che ha il tema del controllo e della gestione dei confini".
A chi chiede se non ritenga che chiedere l'aiuto della Nato non possa apparire come un segnale di debolezza europea, Pinotti replica ricordando che l'Italia inizialmente ha "gestito solo nazionalmente" una crisi che non riguardava solo il nostro paese, poi "siamo riusciti a mobilitare l'Europa" e far partire la missione EuNavFor Med in cui "l'impegno dell'Italia è molto elevato ma abbiamo pensato che fosse molto importante che l'Europa si assumesse questa responsabilità". "Ora - ha concluso Pinotti - nel lavoro che stiamo facendo tra Europa e Nato stiamo cercando di rendere sempre più coerente la nostra azione sulla sicurezza. Per questo ritengo che si possa interpellare la Nato, ma che ci voglia una coerenza con quelle che sono le decisioni che prendiamo a livello europeo".
La Germania sostiene la richiesta, che la Turchia presenterà formalmente oggi nella ministeriale difesa dell'Alleanza Atlantica, di un contributo Nato nella gestione della crisi dei migranti e rifugiati. Lo afferma la ministra della Difesa tedesca, Ursula von der Leyen, sostenendo che la Germania contribuirà all'eventuale sforzo della Nato il cui "scopo deve essere quello di rendere più difficile se non impossibile l'immigrazione illegale ed il perfido business dei trafficanti".
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