BRUXELLES - La reintroduzione dei controlli a lungo termine alle frontiere tra i 26 Paesi membri dell'area Schengen, da qui al 2025, porterebbe ad una riduzione dello 0,8% dell'economia del blocco, pari a 100 miliardi di euro, secondo Financial Times, che cita lo studio di France Strategie, l'agenzia di pianificazione economica del governo francese.
"I costi del ripristino dei controlli nel breve termine, sebbene non trascurabile, sono limitati, ma se tali controlli venissero ristabiliti in modo permanente, avrebbero un impatto ben più forte su commercio e occupazione", spiega il capo di France Strategie a Ft. La scomparsa di Schengen porterebbe ad un aumento delle tasse del 3% su beni e servizi. Per la Francia significherebbe un taglio del Pil dello 0,5%, o 10 miliardi all'anno.
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