/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Avramopoulos, avanti con la riforma di Dublino

Avramopoulos, avanti con la riforma di Dublino

'Fare più rimpatri. Paesi rispettino impegni sui ricollocamenti'

BRUXELLES, 29 gennaio 2016, 19:05

Redazione ANSA

ANSACheck

Il commissario Dimistris Avramopoulos © ANSA/EPA

BRUXELLES - In un'intervista all'ANSA il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos tocca aspetti cruciali della politica migratoria europea. Sul fronte dei ricollocamenti, che fino ad oggi si sono rivelati una macchina inceppata ferma a 414 trasferimenti, il commissario Ue avverte: "Quella di ricollocare 160mila profughi è una decisione vincolante. E' tempo che gli Stati prendano le loro responsabilità e facciano ciò per cui si sono impegnati". Avramopoulos sottolinea la necessità di fare in modo che "i provvedimenti di espulsione si trasformino davvero in rimpatri".

 

Mentre rispetto al regolamento di Dublino il responsabile all'Immigrazione ricorda che i piani per la sua revisione saranno presentati a marzo. La riforma punterà "ad assicurare un sistema di distribuzione più equo tra i Paesi, un vero sistema di condivisione di solidarietà". La norma era stata progettata "in un contesto diverso, e le attuali regole semplicemente non sono più sostenibili". Parlando dei ricollocamenti Avramopoulos mette in guardia: il piano della Commissione Ue "è già sul tavolo da mesi. Il punto è ora quello di metterlo in pratica, e questo è compito degli Stati. Le offerte devono aumentare in modo urgente, e i Paesi devono inviare staff aggiuntivo per Frontex, come sono stati chiamati a fare. Non è un problema greco o italiano, questa è una responsabilità condivisa dall'Europa".

 

Il commissario Ue punta il dito anche sulla necessità di migliorare la politica sui rimpatri. "Su questo non c'è dubbio. Dobbiamo lavorare su diversi fronti. Prima di tutto occorre attuare il Piano d'azione e quanto è previsto dalla direttiva. In particolare fare in modo che i provvedimenti di espulsione si trasformino davvero in rimpatri". Ma serve anche andare avanti col negoziato con gli Stati sulla proposta per una lista Ue di Paesi di origine sicura: "Spero che la presidenza olandese ne faccia una priorità". Occorre negoziare nuovi accordi di riammissione, attuando in pieno quelli già in essere. "Stiamo lavorando a questo sia sul livello tecnico che politico. Inoltre con la nuova proposta per i guardacoste e guardie di frontiera Ue, Frontex avrà un mandato esteso e potrà condurre le operazioni di rimpatrio, non solo coordinarle, come accade ora".

 

"Come annunciato a settembre - evidenzia Avramopoulos - la Commissione definirà una riforma del Sistema di Dublino. I piani rispetto a questo saranno presentati a marzo. L'attuale sistema è stato pensato in un contesto diverso, e le regole semplicemente non sono più sostenibili. La revisione punterà ad assicurare un sistema di distribuzione più equo tra gli Stati membri e assicurare che Dublino diventi un vero sistema di condivisione di solidarietà". Il lavoro è in corso, spiega: "Stiamo analizzando diverse possibilità, in particolare su come raggiungere un sistema di distribuzione più giusto. Siamo in regolare contatto con tutti gli Stati membri. Nessuna decisione politica è stata presa rispetto a questo".

 

Ma se Bruxelles lavora alla riforma di Dublino, "sostiene finanziariamente Italia e Grecia" e supporta gli hotspot con personale Frontex, "riconoscendo che nessun Paese" può far fronte da solo alla situazione, Avramopoulos avverte: "Questo non li assolve dalle loro responsabilità. Devono registrare, raccogliere le impronte digitali ed identificare tutti i nuovi arrivi; li devono trattare così potranno fare richiesta di asilo nel Paese, essere ricollocati, o rimpatriati".

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.