"I giovani avvocati sono sempre
più sottoposti ad un vero salasso. Il regolamento per rimanere
iscritti all'albo impone otto regole, tutte basate su criteri
economici. La Commissione valuti se l'Italia stia violando il
divieto di discriminazione fondata sul patrimonio, stabilito
dall'Unione Europea". L'eurodeputato M5S Ignazio Corrao, in
attesa della risposta alla prima interrogazione sulla riforma
della cassa forense, torna ad incalzare l'esecutivo europeo,
rilanciando con un'altra denuncia. "Ai sensi dell'art 2 comma 2
del nuovo regolamento, per rimanere iscritto all'Albo - spiega
Corrao - l'avvocato deve dimostrare la congiunta sussistenza di
requisiti tra cui quello di aver corrisposto i contributi
annuali dovuti alla Cassa di Previdenza Forense e i contributi
dovuti al Consiglio dell'Ordine, di avere l'uso di locali
destinati allo svolgimento professionale e di aver acquistato
una polizza assicurativa a copertura della responsabilità
civile: condizioni di natura esclusivamente economica, in palese
violazione anche con il principio di uguaglianza previsto dalla
nostra Costituzione. Secondo questa normativa, l'operato
dell'avvocato, ogni tre anni, sarà sottoposto al controllo del
Consiglio dell'Ordine Circondariale, che dovrà valuterà la
sussistenza di tutti gli otto requisiti. Se uno di questi non
viene rispettato, l'avvocato verrà cancellato dall'Albo.
L'avvocato - conclude Corrao - per poter stare sul mercato
intanto deve pagare e anche molto. Solo dopo aver dimostrato una
certa capacità patrimoniale, potrà avere la possibilità di
affermarsi come professionista".
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