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Xylella: Ue, legittime misure Francia

Xylella: Ue, legittime misure Francia

Anche Spagna, Portogallo, Grecia preoccupate ma per ora no azioni

BRUXELLES, 08 aprile 2015, 10:53

Alessandra Moneti

ANSACheck

Xylella: Ue, legittime misure Francia © ANSA/AP

Non solo gli ulivi pugliesi e la vite. Anche le piante di fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso, oltre a numerose piante ornamentali - uno dei settori più attivi in Puglia - sono da oggi sotto embargo francese. Ben 102 specie vegetali, secondo Coldiretti, non potranno più essere esportate dalla Puglia in Francia per effetto del Decreto del ministero dell'Agricoltura francese già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. E secondo la Commissione Ue le misure anti-Xylella prese dalla Francia, sono "in linea con la legislazione" comunitaria perché questa prescrive che ''in caso di pericolo imminente, uno stato membro può immediatamente prendere misure ulteriori contro le importazioni da paesi terzi".

Quindi se uno dei 28 Paesi membri "ritiene che queste misure Ue non siano prese o non prese in tempo, questo può prendere le misure nazionali temporanee che ritiene necessarie finché la Commissione non adotta misure specifiche". Non solo. L'esecutivo comunitario si dichiara "consapevole che anche Spagna, Portogallo e Grecia hanno preoccupazioni simili a quelle della Francia", tuttavia "non è al corrente di azioni simili pianificate nel prossimo futuro da nessuno di loro". La prossima riunione prevista del Comitato permanente per la salute delle piante, in cui dovranno essere discusse e auspicabilmente votate le nuove misure è prevista il 27 e 28 aprile. Nel frattempo, i gourmet francesi potranno forse sperare in arrivi estemporanei di tipicità pugliesi come i lampascioni e il fungo cardoncello della Murgia per accompagnare la burrata di cui sono ghiotti importatori. Ma per il comparto agricolo pugliese lo stop all'export oltralpe è un duro colpo.

L'Unione Europea, lamenta Coldiretti, ''si sta comportando come Ponzio Pilato, lasciando libera la Francia di bloccare le piante pugliesi e senza interviene per fermare l'import da paesi extracomunitari da cui proviene la malattia''. L'organizzazione agricola chiede che il Parlamento si attivi per il riconoscimento dello stato di calamità. Richiesta espressa anche da Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera e da Michele Emiliano, segretario pugliede del Pd, mentre Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, chiede chiarimenti sull'embargo al ministro Maurizio Martina che  sarà in Puglia e incontrerà il commissario per l'emergenza, Giuseppe Silletti.

Ma il Comitato Voce dell'olivo teme sia ''una mera passerella'' e declina l'invito all'incontro col ministro a Lecce. Intanto il 9 aprile il Tar deciderà sulla richiesta di sospensiva degli avvocati Giovanni e Guido Pesce che hanno già ottenuto un decreto urgente che ha bloccato le prime eradicazioni previste nel terreno di loro proprietà, a Oria (Brindisi), territorio selezionato come zona di avvio del piano Silletti. Entro il 17 aprile si attende invece il nuovo parere scientifico dell'Efsa.

 

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