La Grecia torna alla carica con la
richiesta di danni di guerra alla Germania. Il Parlamento di
Atene ha approvato all'unanimità la proposta del proprio
Presidente, Zoe Constantopoulou, per la ricostituzione ed il
rilancio di una Commissione Interparlamentare per la
rivendicazione dei danni di guerra causati al Paese dai tedeschi
durante la Seconda Guerra Mondiale, la restituzione del prestito
forzoso fatto da Atene al III Reich (almeno 11 miliardi di euro
odierni secondo un recente rapporto ufficiale ellenico) e il
ritorno in Grecia delle antichità rubate dai tedeschi.
Nel corso del dibattito il premier Alexis Tsipras ha
affermato che la questione dei risarcimenti dei danni di guerra
"è molto tecnica e delicata" ma è "un dovere andare sino in
fondo". La Germania non ha mai pagato alla Grecia vere e proprie
riparazioni generali di guerra che, secondo alcune stime,
ammonterebbero a 70 miliardi di euro attuali. Negli Anni
Sessanta Bonn si limitò a versare 115 milioni di marchi come
forma di assistenza alla Grecia.
Il governo tedesco ritiene invece "chiusa politicamente e
giuridicamente la questione delle riparazioni di guerra". Lo ha
ribadito il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, in
conferenza stampa a Berlino. "La Germania è assolutamente
consapevole della sofferenza arrecata a tanti Paesi nella
seconda guerra mondiale, ma questo non cambia la posizione del
governo sulle riparazioni", ha aggiunto Seibert.
Anche le minacce sulle confische di beni tedeschi all'estero,
avanzate dalla Grecia nei confronti della Germania nella
rivendicazione sulle riparazioni di guerra - secondo Seibert -
"non influenzano la nostra posizione" nel confronto sul
programma di aiuti.
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