Il Consiglio Europeo di domani
valuterà l'ipotesi di mettere a punto un nuovo pacchetto di
sanzioni ai danni di Mosca. Alla vigilia del summit di
Bruxelles, fonti europee annunciano nuovi passi 'frutto di uno
sforzo collettivo'. L'Unione userà 'un linguaggio più forte
rispetto al passato' allo scopo di aumentare la pressione su
Vladimir Putin e frenare l'escalation militare in Ucraina. Si
sottolinea che 'non sarà l'elemento economico a frenare il
processo di nuove sanzioni'. I settori d'intervento sono la
finanza, la tecnologia, le forniture militari e quelle per il
comparto energetico. Le stesse fonti, oltre a confermare un
incontro bilaterale domani tra il premier Matteo Renzi e il
Petro Poroshenko, ipotizzano che lo stesso presidente ucraino
intervenga al Consiglio.
Intensificare gli scambi di informazioni di intelligence,
valutare l'ipotesi di una conferenza sulla sicurezza in Iraq e
rivedere entro fine anno il database dei passeggeri aerei, il
Passanger Name Record (Pnr).
Sono alcune delle proposte al centro dei lavori del prossimo
Consiglio Europeo di domani, dove si discuterà come combattere
in modo più efficace il fenomeno dei 'freedom fighters', ovvero
quei cittadini europei che si arruolano nelle formazioni
fondamentaliste. Fonti europee riferiscono che è molto difficile
fornire una valutazione numerica di questo esercito di jihadisti
'Made in Ue': secondo alcuni sarebbero 2000, per altri molti di
più. Tuttavia, tutti gli stati membri sono molto impegnati a far
fronte a questo problema, che vede la Gran Bretagna in prima
linea.
Il regime di Assad resta una parte del tragico problema siriano,
non parte della sua soluzione. E' la frase con cui fonti europee
rispondono a chi chiede se stia emergendo nel dibattito sul
futuro della Siria l'ipotesi di riallacciare un rapporto con
Damasco pur di combattere la minaccia dell'Isis.
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