BRUXELLES - La Commissione europea è pronta a rilanciare la maxi-area protetta del Santuario dei cetacei, perché diventi realmente "operativa". A prendere l'iniziativa è il commissario europeo agli affari marittimi e alla pesca Maria Damanaki, che ha invitato l'Italia e gli altri due Paesi interessati, Francia e principato di Monaco, assieme ad altri soggetti coinvolti, a tenere un incontro per discutere come fondi e politiche Ue possano contribuire allo scopo. "Il Santuario Pelagos - ha detto Damanaki - è la più grande aree protetta nel Mediterraneo ed ha un enorme potenziale come buon esempio di come possa funzionare una 'crescita blu' sostenibile in aree trafficate e altamente popolate, tutelando allo stesso tempo la vita marina, inclusi i pesci".
Soddisfatti gli ambientalisti di Oceana, che da tempo lanciano l'allarme: "Pochissime aree marine protette del Mediterraneo garantiscono una vera salvaguardia dell'ambiente marino" afferma Xavier Pastor, direttore di Oceana in Europa. Il Santuario, dove "le autorità non hanno potuto attuare il piano di gestione, che è privo di vere misure protettive per i cetacei" secondo Oceana, non fa eccezione. Gli stanziamenti Ue, specie i 537 milioni di euro dal nuovo Fondo Ue per gli affari marittimi e la pesca del periodo 2014-2020, potrebbero finanziare azioni concrete, da progetti di pesca sostenibile ed eco-turismo all'attuazione della nuova direttiva sulla 'pianificazione dello spazio marittimo', perché il settore marittimo si sviluppi in modo "intelligente".
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