"Solo nei primi mesi di quest'anno - scrivono Fitto e Sernagiotto in una nota - secondo quanto riportato dalle associazioni di categoria, il quantitativo di olio tunisino esportato verso l'Ue è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2017. Considerando che il comparto olivicolo europeo, ed in particolare quello italiano, anche a causa degli effetti prodotti dalla Xylella fastidiosa, è stato caratterizzato da basse rese".
Nell'interrogazione si chiede di sapere se un'eventuale proroga è tecnicamente possibile o rappresenterebbe una violazione del principio di "eccezionalità". Inoltre, gli interroganti chiedono se non sia comunque il caso di procedere prima di qualsiasi nuova decisione a una nuova e più approfondita valutazione di impatto che illustri gli effetti delle nuove possibili misure sul mercato interno e sulle quotazione dell'olio prodotto nei nostri Stati membri.
Sulla questione martedì scorso fonti della Commissione europea hanno fatto sapere che nuovi contingenti a dazio zero per l'olio tunisino, semmai fossero accordati, farebbero parte di un mini-pacchetto con concessioni reciproche che, comunque, non sara' finalizzato di qui alla fine dell'anno.
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