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Dorfmann, giù le mani da Pac, agricoltura non paghi Brexit

Dorfmann, giù le mani da Pac, agricoltura non paghi Brexit

Relatore presenta proposta di riforma. No rendite ingiustificate

ROMA, 26 marzo 2018, 10:34

Redazione ANSA

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Nessuna rivoluzione per la nuova Politica agricola comune dopo il 2020, quanto piuttosto un'evoluzione di alcuni suoi aspetti, dalla semplificazione, all'equità, alla fine dei furbetti degli aiuti d'annata. Ora però la partita vera si gioca sulle risorse finanziarie da destinare al settore nel budget dell'Unione Europea che andranno difese ad ogni costo. E il pericolo 'taglia-fondi' per l'agricoltura si chiama Brexit. E' la proposta di riforma presentata dall'europarlamentare Herbert Dorfmann (Ppe), relatore in Commissione agricoltura della Pac, da dove prende il via il suo road show che toccherà successivamente tutte le varie capitali europee. "L'agricoltura non può rimanere fregata due volte dalla Brexit", ha detto Dorfmann, spiegando che il settore rischia di pagare da una parte il buco finanziario lasciato dall'uscita della Gran Bretagna e dall'altra di rimetterci sul fronte delle esportazioni, visto che l'agroalimentare è tra i settori maggiormente coinvolti e quindi colpiti. I fondi devono almeno rimanere invariati, ha detto Dorfmann, nel ricordare che il Parlamento europeo ha chiesto nella sua relazione un contributo dell'1,3% del Pil.

Tra le principali proposte del rapporto Dorfmann c'è un diverso calcolo degli aiuti diretti, basato oggi sulla produzione in un periodo di riferimento, "assolutamente fuori luogo", ma anche la sostituzione del greening (il sistema che lega gli aiuti alla sostenibilità) con una nuova architettura degli impegni ambientali. Riflettori puntati anche sul ricambio generazionale, per dare la possibilità a tutti i giovani di diventare agricoltori e "non solo quelli che ereditano i titoli". Sì poi ad una redistribuzione equa degli aiuti tra gli Stati che tenga conto delle differenze socio-economiche e dei diversi costi di produzione, dalla terra al lavoro. Aiuti che poi all'interno dei diversi Paesi devono andare solamente ai veri agricoltori. "Bisogna farla finita con le rendite ingiustificate cosa che accade in Italia - ha detto Dorfmann - le risorse vanno date solo a chi fa davvero agricoltura". E se i Piani di sviluppo rurale vanno semplificati, "troppi i soldi non spesi", occorre mantenere le Organizzazioni comuni dei mercati agricoli per frutta e verdura e vino. Grande 'sorvegliato speciale' rimane il latte, settore da troppi anni in crisi che deve essere stabilizzato.

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