"La vicenda del fipronil è solo un fattore aggiuntivo - spiegano i servizi della Commissione - che ha causato una riduzione dell'offerta, perché un terzo delle galline ovaiole olandesi, il 3% del totale Ue, non ha prodotto almeno per un breve periodo".
Altri fattori determinanti, secondo la Commissione, sono un atteso "recupero dei prezzi dopo un 2016 in cui sono stati particolarmente bassi, il fatto che i prezzi mondiali siano elevati perché trainati dal mercato Usa e la tendenza stagionale, che è sempre al rialzo per la preparazione delle feste natalizie". L'aumento si ripercuoterà sui prodotti allo scaffale? Difficile da prevedere, anche perché "il rialzo - precisa la Commissione - riguarda solo il mercato 'spot', l'80% del mercato Ue si basa su contratti a lungo termine". Una situazione che rappresenta "una sfida per i produttori di alimenti con un elevato contenuto di uova che devono acquistare quantità supplementari sul mercato spot, ma il prezzo delle materie prime è solo una parte del prezzo al dettaglio di un prodotto trasformato".
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