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Brexit: chi entra e chi esce all'Eurocamera a fine mese

Brexit: chi entra e chi esce all'Eurocamera a fine mese

Sorpasso del gruppo sovranista su quello dei Verdi

03 gennaio 2020, 12:56

Redazione ANSA

ANSACheck

Brexit: chi entra e chi esce all 'Eurocamera a fine mese - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Un sorpasso del gruppo sovranista su quello dei Verdi a Strasburgo. L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea avrà delle immediate ricadute sul Parlamento europeo scompaginando gli equilibri tra i Paesi e tra le famiglie politiche dell'Eurocamera, una delle prime istituzioni europee a mostrare gli effetti della Brexit. Sono 73 gli eurodeputati britannici che dovranno fare le valigie entro la fine di gennaio, cambiando così la composizione del Pe, che passerà dagli attuali 751 seggi a 705. In questo modo ne resteranno congelati 46 che saranno poi riassegnati ai nuovi Paesi che entreranno in futuro nell'Unione.

I restanti 27 seggi verranno invece ripartiti per 14 paesi, fra cui l'Italia che guadagnerà tre eurodeputati. Si tratta di Vincenzo Sofo (Lega), primo dei non eletti nella circoscrizione al sud, Sergio Berlato di Fratelli d'Italia, nella circoscrizione nord-est ed infine di Salvatore De Meo per Forza Italia nella circoscrizione Centro. Ma c'è anche un altro italiano che entrerà nell'emiciclo: è l'ex sottosegretario Sandro Gozi, eletto al Parlamento europeo in Francia con la lista Renaissance del presidente Emmanuel Macron (che fa parte del gruppo Renew Europe, i liberali). A conti fatti - tra uscite ed entrate - la Lega potrà vantare il maggior numero di eurodeputati, 29, a pari merito con il partito di Angela Merkel, che invece siede nel gruppo del Ppe. 

L'addio dei britannici a Strasburgo causerà forti emorragie nella maggior parte dei gruppi inaugurando un nuovo valzer delle poltrone e vecchi corteggiamenti. Saranno 11 i britannici che saluteranno i Verdi, che a questo punto potrebbero finalizzare il dialogo per l'ingresso dei 14 eurodeputati del M5S. I Socialisti e democratici (S&D) invece dovranno fare a meno di 10 britannici, ma otterranno 4 seggi - in base ai calcoli dell'Eurocamera - passando da 154 a 148. Gli S&D rimarranno però la seconda forza dopo il Ppe.

Cambiamenti anche tra i Liberali di Renew Europe che saluteranno i 17 britannici ma ne otterranno 6 nuovi calando da 108 a 97. Da Ecr partiranno 4 deputati di Sua Maestà ma nel complesso i Conservatori ne otterranno 3 (passando da 62 a 61). La sinistra Gue perderà un britannico, mentre tra i non iscritti se ne andranno in 30. In totale Francia e Spagna avranno più seggi (5), mentre la Germania non ne prenderà di nuovi restando comunque il Paese più rappresentato in Ue.

Numeri a parte gli analisti non escludono importanti ricadute geopolitiche legate all'uscita di Londra dall'Ue, come ad esempio il rafforzamento del fronte franco-tedesco a Strasburgo, che condizionerà il modo in cui verranno affrontati i vari dossier sul tavolo, a partire dalle relazioni transatlantiche o con la Russia. Ma allo stesso tempo la Brexit potrebbe anche alimentare le divergenze fra i paesi rimescolando gli equilibri e i contrappesi al Parlamento europeo. L'Italia a questo punto potrebbe giocare le sue carte, ritagliandosi un maggior spazio di manovra e guadagnarsi un ruolo da protagonista.

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