Parere Pe su riforma Dublino, no fondi Ue a chi non ricolloca

Prima risposta Eurocamera a proposta a Commissione europea

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Un sistema di ricollocamenti per i richiedenti asilo basato sulla solidarietà tra Stati, in cui tutti i Paesi devono condividere la responsabilità e non possono chiamarsi fuori pagando. E nel caso un governo si rifiuti di partecipare, non riceverà fondi strutturali. E' quanto prevede in sostanza la bozza di parere per la riforma del regolamento di Dublino che la relatrice, l'eurodeputata liberale svedese Cecilia Wikstroem presenterà alla commissione Libertà civili dell'Eurocamera, e anticipata oggi in una conferenza stampa. Il progetto di parere è una prima risposta alla proposta avanzata dalla Commissione Ue, e avvia i negoziati in seno all'Eurocamera, per raggiungere una posizione comune, prima del negoziato con gli Stati membri.

 

"I Paesi che attualmente perseguono una linea dura sui ricollocamenti - spiega Wikstroem - sono gli stessi che ricevono molti fondi strutturali. Il denaro parla un linguaggio silenzioso" che raggiunge "anche gli Stati che perseguono la linea dura. Chiaramente la Commissione Ue potrà ancora portare gli Stati davanti alla Corte Ue, ma si tratta di una procedura lenta". Nella bozza di parere si cancella la necessità prevista dalla Commissione europea di condurre "i controlli di ammissibilità", ovvero quei controlli volti a stabilire se una richiesta di asilo sia ammissibile, questo perché "creerebbe un peso amministrativo insormontabile per gli Stati membri in prima linea". Quindi tutti i migranti in arrivo nei Paesi in prima linea verrebbero ricollocati e starebbe poi allo Stato ospitante condurre tutte le procedure per l'asilo o, se il caso, per il rimpatrio.

 

Inoltre nel progetto, nel caso di forti flussi, il meccanismo di ricollocamento viene "attivato automaticamente" quando il Paese raggiunge il 100% della sua quota (e non il 150% come proposto dalla Commissione Ue). D'altra parte se uno Stato non controlla le sue frontiere e permette a richiedenti asilo non registrati di andare in altri Paesi europei, il Consiglio Ue potrà sospendere i trasferimenti.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA