Regioni Ue, senza politica coesione Europa non ha futuro

Ma è polemica su migranti:Pes Italia,no fondi a chi non accoglie

Redazione ANSA BRUXELLES

VARSAVIA - "Senza politiche di coesione l'Europa non ha futuro". È il messaggio che arriva oggi da Varsavia, dove gli enti locali Ue e i governi dell'Europa orientale hanno chiesto che non si rinunci dopo il 2020 a una politica d'investimenti "fondamentale" per "supportare la crescita e creare posti di lavoro".

"Il 'Libro bianco' sul futuro dell'Europa" presentato ieri dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, "ha destato alcune nostre preoccupazioni", perché "per la prima volta" "mette in dubbio la necessità di avere delle politiche di coesione", ha dichiarato Raffaele Cattaneo (presidente del Consiglio regionale lombardo) aprendo la riunione della commissione Politica di coesione territoriale e bilancio (Coter) del Comitato europeo delle regioni (CdR) da lui presieduta.

Dopo un lungo dibattito che ha dovuto esaminare più di 200 emendamenti, la commissione ha approvato un progetto di parere che afferma la necessità di preservare e potenziare la politica di coesione europea dopo il 2020.

Il documento preparato dal tedesco del Ppe Michael Schneider, però, non ha soddisfatto tutti. Fra questi, anche i membri del Partito socialista europeo, guidati nell'occasione dalla sindaca di Riccia e capo delegazione Anci, Micaela Fanelli, autrice di 35 emendamenti. "Ho sostenuto con forza il rilancio della politica di coesione, la questione dei migranti, della disoccupazione giovanile e delle aree rurali", spiega Fanelli, che, pur soddisfatta per l'impianto generale del testo, promette battaglia in plenaria ad aprile.

"Non possiamo accettare che nella distribuzione dei fondi di coesione vengano premiati Paesi" che non ricollocano i migranti, ha rincarato la dose Marco Dus, consigliere comunale di Vittorio Veneto. Fra gli autori degli emendamenti italiani c'erano pure i presidenti di Puglia e Valle d'Aosta, Michele Emiliano e Augusto Rollandin, che però non sono riusciti a partecipare alla trasferta.

A spendersi per l'importanza della politica di coesione è stata anche la commissaria alla Politica regionale, Corina Cretu, secondo la quale bisogna concentrarci su "semplificazione" e migliore comunicazione dei risultati raggiunti, perché nel passato è stato "un errore enorme" "sottostimare i nemici dell'Ue". Sostegno a un potenziamento dei finanziamenti europei è arrivato anche dal gruppo Visegrad +4 (Bulgaria, Croazia, Romania e Slovenia), che oggi ha approvato una dichiarazione congiunta sull'argomento, nel quale si evita però qualsiasi riferimento alla politica migratoria. 

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