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C’è chi dice no

C’è chi dice no

04 novembre 2019, 15:10

Redazione ANSA

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"Non c’è un vero problema trasparenza nella formazione dei prezzi, fonti di informazione esistono già a tutti i livelli, dal locale all’internazionale, alcune a pagamento, altre pubbliche e gratuite. Semmai c’è il problema inverso, una grande quantità di informazione in cui bisogna sapersi districare”. A parlare è Francesca Bignami, di FoodDrinkEurope. L’organizzazione europea di categoria dell’industria della trasformazione alimentare ha appoggiato esplicitamente solo l’iniziativa sulle pratiche commerciali sleali. All’inizio era a favore dell’autoregolamentazione, “ma ci siamo resi conto che non è sufficiente” e ha favorito e partecipato all’elaborazione della direttiva, che prevede divieti, sanzioni e autorità specifiche per far applicare le regole. Ma nell’industria alimentare domina lo scetticismo sulla reale efficacia della pubblicazione dei prezzi intermedi, che potrebbe essere controproducente, creando “problemi di competitività”.

La tesi di FoodDrinkEurope è che invece di “rinforzare il potere negoziale degli agricoltori nella contrattazione con gli altri attori della filiera” si finirà per rivelare “informazioni riservate alla grande distribuzione organizzata o ai concorrenti dei paesi terzi col risultato di aumentare il potere negoziale di questi ultimi, non degli agricoltori”. Senza contare che “su alcuni prodotti molto standardizzati come la farina, si rischia di creare dei benchmark, nel senso che tutti potrebbero allinearsi ai prezzi pubblicati”.

“Le informazioni saranno raccolte da operatori e Stati membri e le cose saranno gestite in modo da non violare le regole di confidenzialità e le norme sulla concorrenza – assicura Gouveia – e in ogni caso le informazioni più chiare servono a tutti gli operatori, non solo per gli agricoltori”. Basta la pubblicazione di dati a far sì che le parti più deboli della filiera possano accedere a un compenso equo? “Vedremo – risponde Rosario – chiaramente stiamo colmando un divario, aggiungendo un elemento che manca per affrontare in modo concreto la diffusa preoccupazione secondo la quale gli agricoltori molto spesso non hanno una remunerazione equa per ciò che producono”.

Infografica: https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/food-farming-fisheries/news/presentations/market-transparency-infography_en.pdf

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