ROMA - La presentazione della hypercar Aston Martin Valkyrie, che sulla carta ha la potenzialità di 'oscurare' la leadership di modelli top come la Porsche 918 Spyder, la McLaren P1, la Bugatti Chiron e la stessa LaFerrari, ha scatenato l'interesse di tanti appassionati del mondo delle auto ad altissime prestazioni, ma anche la 'preoccupazione' dei fan del Cavallino Rampante.

Non deve stupire dunque la reazione del design e artista grafico Alex Imnadze Baldini, che nel giro di qualche giorno (nel suo blog ha precisato di averla realizzata "nel tempo libero") ha creato d'impeto la Ferrari P3 Scuderia Baldini, potenziale rivale della Valkyrie.

L'hypercar immaginata dal designer di origine georgiana, che proviene dallo IED e che vanta importanti esperienze in Mahindra, Bertone, Alfa Romeo e Ford, richiama - come sottolinea la denominazione P3 - l'iconica berlinetta da competizione 330 P3 della metà degli Anni '60, e porta al mondo delle super-prestazioni stradali, così come ha fatto Valkyrie, concetti aerodinamici e soluzioni mutuate direttamente dalla Formula Uno e dalle auto delle gare endurance.

Spiccano, oltre al muso 'erede' della splendida 330 P3 vittoriosa nel 1966 alla 1000 km di Monza e alla 1000 km di Spa, l'ampiezza delle prese d'aria per far 'attraversare' al flusso aerodinamico lo stesso corpo vettura e la presenza di grandi appendici aerodinamiche, compresa la 'pinna' centrale.

Imnadze si è limitato, nel proporre questa affascinante hypercar del Cavallino - che unirebbe la massima espressione della tecnologia al Dna stilistico delle grandi Ferrari del passato - agli aspetti estetici e funzionali, senza far cenno alla meccanica.

Tuttavia, si legge in un report dell'autorevole rivista tedesca Auto Motor und Sport, sotto al cofano posteriore della P3 Scuderia Baldini sarebbe ideale un gruppo V12 analogo a quello de LaFerrari, completato da una sezione elettrica per offrire almeno 1.000 Cv di potenza complessiva.