Il pagamento di quanto dovuto alle
imprese dell'indotto del siderurgico "che dimostrano di essere
strategiche e bancabili". Impiegare le migliori tecnologie in
circolazione per tutelare l'ambiente. E orientare le imprese del
settore verso l'adozione di processi produttivi alternativi a
quelli tradizionali anche se richiederanno un importante impegno
finanziario. Sono i punti - elencanti in una nota di
Confindustria Taranto - affrontati nel corso dell'incontro che
si è svolto oggi nel capoluogo ionico sull'ex Ilva e a cui hanno
partecipato i commissari straordinari di Acciaierie di Italia
(Adi) in amministrazione straordinaria.
La situazione dello stabilimento è stata definita "critica"
ma che può migliorare "con la collaborazione delle ditte e dei
giusti interlocutori", è emerso dal confronto che è stato
ospitato nella sede della Confindustria ionica. I pagamenti dei
crediti maturati dalle società dell'indotto avverranno in tempi
celeri a patto che siano approvati da Sace, il gruppo
assicurativo e finanziario italiano specializzato nel sostegno
alle imprese e al tessuto economico che ha deliberato due linee
di factoring, una delle quali riguardante il sostegno alla
filiera di fornitori di Acciaierie d'Italia per un importo fino
a 120 milioni di euro. Per uno dei commissari straordinari
presenti all'incontro, Giancarlo Quaranta, a Taranto "ci sarà
una piccola rivoluzione industriale perché la scommessa sarà
utilizzare forni elettrici alimentati grazie alle nuove
tecnologie da minerale ma con procedure e caratteristiche
diverse rispetto a quelle adottate finora". Così, sarà possibile
"produrre acciaio di qualità", ha proseguito il commissario.
Soddisfatti i vertici degli industriali tarantini "per la
disponibilità dimostrata dai commissari al confronto diretto con
le imprese", conclude la nota.
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