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Aigi, misure per tutela indotto ex Ilva ancora inattuabili

Aigi, misure per tutela indotto ex Ilva ancora inattuabili

'Aziende sul lastrico,si valutano azioni giudiziarie contro AdI'

TARANTO, 13 maggio 2024, 20:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Nessuna delle misure previste dal cosiddetto decreto salva indotto risulta, al momento, attuabile.
    Un drammatico ritorno agli eventi del 2015. L'assemblea ha chiesto al presidente di conferire mandato ai legali di Aigi di valutare se esistano i presupposti per un'eventuale azione giudiziaria nei confronti degli amministratori di Adi e AdI holding". Lo sottolinea in una nota Fabio Greco, presidente di Aigi, associazione a cui aderisce l'80% delle imprese dell'indotto ex Ilva che avanzano crediti da Acciaierie d'Italia, ora in amministrazione straordinaria, per oltre 120 milioni di euro.
    "Nell'assemblea di questa mattina - aggiunge Greco - si respirava aria di rabbia mista a rassegnazione a fronte della amara constatazione, da parte delle imprese" che "la situazione è di paralisi. Sace ha stanziato 120 milioni di euro per il monte crediti pregressi ma, senza la certificazione dei crediti che avverrà solo dopo l'insinuazione al passivo, la linea factoring della finanziaria controllata dal Ministero delle imprese e made in Italy non darà attuazione alla misura prevista".
    Stessa situazione "di stand by - rileva il presidente di Aigi - con Mediocredito Centrale che ha offerto disponibilità a dare applicazione alla linea di prestito agevolato prevista dall'articolo 3 del decreto. Ad oggi, però, nonostante i contatti già avvenuti con alcune aziende, non si registrano ancora atti concreti".
    Aigi, spiega Greco, "riconosce la massima attenzione sulla vicenda da parte del governo e dei commissari ma non può non rimarcare come ad oggi non sia cambiato assolutamente nulla dal 9 gennaio scorso quando Banca Ifis ha bloccato la cessione dei crediti di AdI. Le aziende non saranno ritenute finanziariamente congrue una volta che avranno stilato i propri bilanci per l'insinuazione al passivo. Ecco perché - conclude - si potrà continuare a parlare di futuro solo quando sarà centrato l'obiettivo del recupero dei crediti pregressi".
   

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