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Alpine A110, un DNA che affonda nella storia dei rally

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Alpine A110, un DNA che affonda nella storia dei rally

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In collaborazione con Alpine

Nel 1973 la vittoria del mondiale che sa di leggenda

ROMA, 06 maggio 2024, 11:53

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Alpine A110, un DNA che affonda nella storia dei rally - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alpine A110, un DNA che affonda nella storia dei rally - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alpine A110, un DNA che affonda nella storia dei rally - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Alpine

Se l'Alpine A110 di oggi si riallaccia alla storia, è importante conoscere cosa si cela dietro ad un brand unico nel suo genere. L'avventura di un marchio così iconico parte dagli anni '50, prima con le 4 CV 1063, in seguito, precisamente dal 1955, con le "Alpine" di rue Forest a Parigi, seguite, poco tempo dopo, da quelle di avenue Pasteur a Dieppe.
    Il successo nel rally arrivò con auto come l'A106, la Berlinetta A108 e, nel 1962, con l'indimenticabile A110. Si tratta di tre modelli che hanno permesso a piloti dilettanti come Jean Vinatier, Jacques Feret, Jean-Pierre Hanrioud e Jacques Cheinisse, di vincere, nonostante la cilindrata ridotta del motore, contro potenti auto sportive.
    Con l'A110 1300 S Alpine alzò la posta nella seconda parte degli anni 1960: Gérard Larrousse sfiorò la vittoria al rally di Montecarlo; mentre Jean-Claude Andruet (1968 e 1970) e Jean Vinatier (1969) vinsero tre campionati francesi di rally consecutivi. Nel 1970 arrivò la vittoria di Andruet nel campionato europeo di rally al volante di un'A110 1600 S. L'anno successivo, il 1971, vide Ove Anderson primeggiare nel campionato internazionale rally, quello diventerà il campionato del mondo rally, al quale Alpine prese parte nel 1973, ma solamente ad per un certo numero di gare: 9 rispetto alle 13 in calendario.
    L'esordio a Montecarlo vide Alpine siglare una tripletta, mentre in Svezia conquistò il terzo gradino del podio e, dopo due manche, il brand francese era già in testa al campionato mondiale rally. In Portogallo fu doppietta e, dopo aver saltato il Safari, arrivò la vittoria in Marocco con cui la casa di Dieppe confermò la sua leadership nel mondiale con 72 punti rispetto ai 32 di Fiat ed ai 27 di Citroën. A seguito della debacle in Grecia ed al forfait al 1000 Laghi, la classifica provvisoria vedeva ancora Alpine davanti a tutti con 92 punti rispetto ai 69 punti di Fiat.
    Si arrivò, dunque, al "Rally Alpino Austriaco", e la vittoria favorita anche dalla squalifica della Bmw, consentì ad Alpine di prendere letteralmente il volo in classifica, con 112 punti in confronto ai soli 77 punti di Fiat, ed ai 45 di Saab. A Sanremo la vittoria sfuggì al brand francese sul finale, per un problema tecnico, ma i punti in classifica continuarono a crescere, ed al Rac, nonostante il quinto posto finale, la casa di Dieppe si aggiudicò ufficialmente il titolo di campione del mondo rally.
    Una pagina importante della storia di Alpine nel motorsport era stata scritta, e il rally di Corsica fu praticamente fu una celebrazione, con 5 Alpine tra le prime 6 auto arrivate a fine gara. 
   

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