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"Solo notai bilingui in Valle d'Aosta", sentenza del Tar del Lazio

"Solo notai bilingui in Valle d'Aosta", sentenza del Tar del Lazio

Bocciato il ricorso sulla lingua francese di tre professionisti torinesi

AOSTA, 13 maggio 2024, 18:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il "riconoscimento del perfetto bilinguismo" italiano-francese tutela i notai valdostani dalla 'concorrenza' dei colleghi del vicino Piemonte. E' stato infatti dichiarato inammissibile con una sentenza del Tar del Lazio il ricorso di tre notai torinesi per poter svolgere occasionalmente la propria professione in Valle d'Aosta. I ricorrenti puntavano sulla possibilità fornita dalla Legge annuale per il mercato e la concorrenza varata nel 2017, che - a detta dei tre professionisti - garantirebbe loro l'opportunità di lavorare in tutto il distretto della Corte d'appello di Torino, dentro cui ricade anche la piccola regione alpina.
    In base al sito del Consiglio nazionale del notariato, in Valle d'Aosta i notai sono sei - uno ogni 20 mila residenti - e in Piemonte circa 300, uno ogni 13 mila. Nel 2022 il numero di atti ogni 100.000 abitanti nella regione alpina (7.812) è stato superiore a quello del Piemonte (6.989).
    Citando lo Statuto speciale della regione alpina, i giudici amministrativi ricordano che "nella Valle d'Aosta la lingua francese è parificata a quella italiana. Gli atti pubblici possono essere redatti nell'una o nell'altra lingua [...]". In quanto "ufficiali pubblici" i notai - come evidenziato dal ministero della Giustizia che si è costituito in giudizio - svolgono un'attività che implica "un quotidiano confronto con le diverse realtà linguistiche presenti nel territorio regionale di riferimento" e per questo "è necessario posseggano la conoscenza della lingua francese secondo le modalità previste dalla norma".
    Il ricorso era contro una nota interpretativa ministeriale del 2018 a un quesito posto dal Consiglio nazionale del notariato. Una nota "discriminatoria" secondo i tre notai, che "pregiudicherebbe gli interessi dei ricorrenti e si porrebbe in contrasto con la Costituzione e con il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea".
   

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