Hanane Aloui, presidente
dell'associazione della comunità tunisina in Umbria, esprime
"rammarico per quanto avvenuto ieri mattina a Perugia, durante
il confronto tra i candidati e le candidate alla carica di
sindaco della città. In particolare, siamo increduli per quanto
affermato dalla signora Margherita Scoccia, che aspira alla
carica di prima cittadina e riveste già la carica di assessore,
secondo cui noi tunisini saremmo una banda di spacciatori che ha
tenuto Perugia in ostaggio fino al 2014". Lo si legge in una sua
nota su Facebook.
"È molto facile puntare il dito - afferma Aloui -, molto più
difficile fornire le prove delle accuse che si muovono. Noi
pretendiamo il suo rispetto e la sua attenzione signora Scoccia:
noi esistiamo. Siamo parte di questa comunità da quasi
trent'anni. Alcuni dei nostri figli hanno studiato e si sono
laureati in questa città. La invito, signora, a recarsi presso
le Università di Perugia per conoscere gli studenti tunisini che
onorano la Tunisia e l'Italia. Nella nostra comunità ci sono
medici, imprenditori, avvocati, professori universitari e tanti
onesti lavoratori e lavoratrici, in ogni settore. Dopo il suo
discorso razzista, che distorce e infanga il nome della Tunisia
e dei tunisini, la invito a rileggere la storia del
Mediterraneo. Una storia fatta di rapporti profondi, che unirono
Tunisia e Italia già a partire dal 1800. Non si può fare di
tutta l'erba un fascio. Perché poi? Ciascuno di noi risponde
solo per le proprie azioni. Per finire, signora Scoccia, per
alcuni le elezioni sono un gioco di potere, che si vince facendo
leva sulle debolezze e le paure delle persone, attraverso una
retorica populista e carica d'odio. Senza pensare all'effetto
che queste parole hanno sui tanti giovani italotunisini, con
doppia cittadinanza, nati e cresciuti a Perugia. Ragazzi e
ragazze che amano la sua terra, la nostra terra. Noi signora
Scoccia, come associazione e come comunità, sogniamo un futuro
più bello, luminoso, che unisca tutte e tutti sotto la bandiera
italiana. Senza razzismo e offese".
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