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Il 16 ottobre 1943 con gli occhi di Lia Levi

Il 16 ottobre 1943 con gli occhi di Lia Levi

A 80 anni da retata esce Insieme con la vostra famiglia

ROMA, 08 ottobre 2023

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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LIA LEVI, INSIEME CON LA VOSTRA FAMIGLIA (EDIZIONI E/O PP 157, EURO 14). Giulio lo scrittore, Lucilla la malata, Ferruccio e Colomba gli innamorati, Elisa la cameriera, Corrado e Graziano gli adolescenti ribelli, Corinna la fragile e il lattaio cristiano che ha strattonato a sé due bambini già in fila davanti al camion tedesco gridando: "questi sono figli miei". "Potevano essere persone come loro quelli che abbiamo perduto" dice Lia Levi nel testo che spiega il perché del suo nuovo libro: 'Insieme con la vostra famiglia' arrivato in libreria per le Edizoni E/O a ottant'anni dalla razzia tedesca del ghetto di Roma, il 16 ottobre del 1943, in cui migliaia di cittadini ebrei vengono prelevati dalle loro case per essere deportati ad Auschwitz.
    Se è vero, come dice la scrittrice, 91 anni, che è "la creatività il modo più discreto e incisivo di esplorare l'inesprimibile", rintracciare i personaggi creati da Lia Levi nei suoi romanzi è il modo giusto per dare voce all'anonimo autore che ha inciso su un muro del lager di Bergen-Belsen la frase "Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia".
    "Ed è proprio all'ombra di questo convincimento che mi sono trovata in sintonia con il mio editore: scegliere e ripubblicare pagine dei miei romanzi in cui viene raccontato quel 16 ottobre attraverso figure d'invenzione" spiega la scrittrice che le vittime reali di questa tragedia le ha comunque conosciute. Di famiglia piemontese, Levi vive a Roma, dove ha fondato e diretto per trent'anni il mensile ebraico Shalom. Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica e nel 2018 ha vinto il Premio Strega Giovani con Questa sera è già domani.
    In copertina è riportata una parte delle sgrammaticate regole di viaggio scritte in un foglietto consegnato dalle squadracce SS quel maledetto 16 ottobre del 1943 ai capifamiglia di ogni casa ebraica." Insieme con la Vostra famiglia e con gli altri ebrei appartenenti alla vostra casa sarete trasferiti" scrivono. E ancora: "20 minuti dopo presentazione di questo biglietto la familia deve essere pronta per la partenza".
    "Studiatelo, ripetetelo ai vostri figli, perché è da quelle rozze, elementari parole, subdolamente riferite a un normale quotidiano, che l'Apocalisse ha steso le sue braccia" dice Lia Levi esortando a leggere questo documento. Da bambina la scrittrice ha vissuto le persecuzioni razziali e la deportazione nei campi di concentramento, esperienza di cui ha dato testimonianza nel suo primo romanzo Una bambina e basta, pubblicato nel 1994 e vincitore del Premio Elsa Morante Opera Prima. Proprio con alcune pagine di questo libro si aprono quei fermo immagine sul sabato nero del Ghetto di Roma selezionati e proposti in 'Insieme con la vostra famiglia'. Brani anche da L'amore mio non può che ci porta a quella retata con la deportazione di una agiata famiglia di ebrei da cui si salva la loro "serva" e sua figlia. Fino a Il braccialetto, sull'amicizia di due quindicenni, uno dei due ebreo, a La notte dell'oblio, con una famiglia ebrea in una canonica di campagna, alla saga familiare Tutti i giorni di tua vita che parte dal 1922, a Ognuno accanto alla sua notte con tre personaggi dei giorni nostri che ricordano il 16 ottobre. In chiusura il racconto Sulla luna nera un grido, apparso a partire dal 2009 su alcune antologie, ispirato alla storia di una giovane donna che partorisce il suo bambino e viene deportata ad Auschwitz dove il neonato, ancora senza nome, viene immediatamente ucciso.
   
   

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