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Addio a Sandra Milo, musa di Fellini. Ha accompagnato generazioni di italiani

Addio a Sandra Milo, musa di Fellini. Ha accompagnato generazioni di italiani

L'attrice si è spenta a 90 anni nella sua abitazione e tra l'affetto dei suo cari come aveva richiesto

ROMA, 31 gennaio 2024, 09:29

di Francesco Gallo

ANSACheck

E ' morta Sandra Milo - RIPRODUZIONE RISERVATA

E ' morta Sandra Milo -     RIPRODUZIONE RISERVATA
E ' morta Sandra Milo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sandra Milo, la musa di Fellini, morta a 90 anni nella sua abitazione, ha accompagnato la vita di tante generazioni di italiani. Pseudonimo di Salvatrice Elena Greco, nata a Tunisi l'11 marzo 1933, la Milo aveva una singolarità : il suo modo di essere, la sua personalità hanno quasi oscurato la sua lunghissima e straordinaria carriera. Mezz'ora al telefono con lei e la volevi subito amica: eri già pronto a confidarti e chiederle consigli.

La sua filmografia è 'monstre', si va da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli, da Sergio Corbucci a Federico Fellini, da Luigi Zampa a Dino Risi, da Luciano Salce a Duccio Tessari, da Pupi Avati a Gabriele Salvatores fino a Gabriele Muccino, solo per citarne alcuni. Socialista ai tempi di Bettino Craxi che frequentò per due anni, per diciassette anni amante di Federico Fellini (una cosa confessata per la prima volta a Porta a porta nel 2009), si può dire che abbia fatto della sua vita affettiva un vero e proprio film. E questo già dalle nozze nel 1948, a quindici anni, con il marchese Cesare Rodighiero (matrimonio durato 21 giorni), fino alla relazione di undici anni con Moris Ergas (da cui nacque Deborah) per arrivare, infine, all'unione con Ottavio De Lollis (da cui ha avuto Ciro e Azzurra). Sempre nel segno di "una svanita piena di saggezza", nel 2007 la Milo, durante una intervista tv, raccontò di aver aiutato la madre in fin di vita a morire.

 

Video Addio a Sandra Milo

"Mia madre si stava consumando - disse allora l'attrice tra le lacrime -. Cosi', mi chiese di aiutarla a morire. Mi ha fatto uscire dalla stanza, ed è morta, sola, come lei voleva. So che c'è molta gente a favore dell'eutanasia e molta contro, ma come si fa a dire 'no' se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l'ha colpita? La gente deve poter morire con dignita'".

Tornando alla sua carriera, il primo ruolo importante arriva nel 1959 con 'Il generale Della Rovere', per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Un ruolo analogo fu quello ricoperto poi l'anno dopo in 'Adua e le compagne' di Antonio Pietrangeli. È poi protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni nel film 'Fantasmi a Roma' ancora di Pietrangeli.

Nel 1962 torna al cinema con 'Il giorno più corto' di Sergio Corbucci, dove recita con Toto' , Eduardo e Peppino De Filippo, Jean-Paul Belmondo, Ugo Tognazzi e Aldo Fabrizi. Cruciale poi l'incontro con Fellini che la chiamava affettuosamente 'Sandrocchia' e la rese protagonista di due capolavori: 8½ del 1963 e Giulietta degli spiriti del 1965. È stata anche diretta, fra i tanti, da Luigi Zampa in 'Frenesia dell'estate' del 1963, da Dino Risi in 'L'ombrellone' del 1965, a fianco di Enrico Maria Salerno. Sandra Milo è entrata anche nella storia della tv italiana per un celebre scherzo ai suoi danni nel 1990, durante la trasmissione pomeridiana 'L'amore e' una cosa meravigliosa'. Una telefonata anonima in diretta informa che suo figlio Ciro è ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito ad un incidente stradale. La Milo non riesce a trattenere le lacrime e scappa dallo studio urlando 'Ciro, Ciro'. La notizia dell'incidente risulto' falsa, ma le sue urla divennero sui media un tormentone.

Tra i suoi ultimi impegni Pupi Avati la vuole nel 2003 nel suo film 'Il cuore altrove' e nel 2010 Salvatores nel suo 'Happy Family' mentre al teatro arrivano per Sandra Milo: '8 donne e un mistero', 'Il letto ovale', 'Fiori d'acciaio', 'Il club delle vedove e 'Una fidanzata per papa' '.

Nel 2003 la abbiamo vista su Sky Uno nel viaggio televisivo di 'Quella brave ragazze' accanto a Mara Maionchi e Marisa Laurito e nella puntata di 'BellaMà' su Rai2 in cui Pierluigi Diaco le lasciò la conduzione del programma per 40 minuti in cui si confrontò con i ragazzi in studio, che oggi sarà riproposta. 

Sandra Milo in 8½

 

 

 

Cruciale poi l'incontro con Fellini che la chiamava affettuosamente 'Sandrocchia' e la rese protagonista di due capolavori: 8½ del 1963 e Giulietta degli spiriti del 1965. È stata anche diretta, fra i tanti, da Luigi Zampa in 'Frenesia dell'estate' del 1963, da Dino Risi in 'L'ombrellone' del 1965, a fianco di Enrico Maria Salerno.
   

L'intervista a Fellini su Sandra Milo

 

 

Lo scherzo che entrò nella storia della tv

 

I figli: 'Ci ha lasciato serenamente, addormentandosi'

"Oggi alle 8:25 del mattino nostra madre è venuta a mancare. Ci ha lasciato serenamente, addormentandosi nel suo letto, nel modo in cui ci aveva espressamente richiesto, circondata dal nostro amore e da quello dei suoi amati cani Jim e Lady". Lo annunciano in un post su Facebook Debora, Ciro e Azzurra, i figli di Sandra Milo.

 

"Vi chiediamo di rispettare il nostro immenso dolore e di pregare per la sua anima, rivolgendole un pensiero di luce. Ringraziamo sentitamente nostro padre Ottavio de Lolllis, l'avvocato Bruno della Ragione, Maurizio Pennesi, Alberto Matano, Cristina Morea, Maria Grazia Cucinotta, Claudio e Pino Insegno, Franco Brel, Angelo Genovese, Franco Lattanzi e sua moglie Rita, Enrico Pola, Luigi Alesi, Angelo De Biasio, Carlotta e Gabriele Malaguti, Marina e Tullio, Simona Ballarino. E se abbiamo dimenticato qualcuno ce ne scusiamo sentitamente".

Video Sandra Milo: 'Sono grata ai registi e ai miei figli'

 

Diaco: 'Amica sincera e compagna di viaggio preziosa'

"Sandra è stata un'amica sincera e una compagna di viaggio preziosa. La ringrazio per avermi insegnato che qualsiasi momento negativo, perfino il più doloroso, poteva essere affrontato con sorriso e altruismo". Pierluigi Diaco, collega e amico personale di Sandra Milo, la ricorda così nel giorno della morte, oggi a 90 anni.

Sandra Milo si racconta a BellaMa' il 31 marzo 2023 

"Per il gruppo di lavoro di 'Io e te' e 'Io e te di notte' è stata fonte inesauribile di entusiasmo e idee, una fan degli altri, una donna sempre pronta a mettersi in gioco con umiltà e spirito di squadra. Sono contento che abbia ricevuto nel 2021 il premio che meritava, quel David di Donatello alla carriera che l'ha consacrata per ciò che era: una grande artista" dice Diaco. "La puntata di oggi di BellaMa' sarà interamente dedicata a lei, con la riproposizione della sua ultima conduzione tv, avvenuta da noi lo scorso anno" annuncia Diaco.

Orietta Berti: 'Diva che aspettava ancora il grande amore'

"Sandra era allegra, cordiale, amichevole. Non si è mai data arie, si sentiva una donna comune, ma non lo era. Era unica: era la Marilyn italiana, sempre elegante e mai volgare". Orietta Berti ricorda così Sandra Milo, scomparsa questa mattina a Roma, a 90 anni. "Per me era un'amica sincera - continua la cantante che ha lavorato con lei e Mara Maionchi nel programma Sky Quelle brave ragazze -, ci conoscevamo da tanto tempo, dalla sua trasmissione iconica Piccoli Fans, alla quale mi invitava sempre. Ma ogni volta che ci incontravamo in qualche trasmissione, ci prendevamo del tempo nel mio o nel suo camerino".

Con Quelle brave ragazze hanno lavorato insieme quasi un mese. "E lei era così attiva, alle 8 in punto era già pronta, trucco e parrucco. Anche se era autunno, se andavamo su stradine di paesi, lei non rinunciava mai ai tacchi a spillo: e così quando si incastrava tra i sanpietrini io le tiravo su una gamba e Mara recuperava la scarpa incastrata. Quanti tacchi ha pelato...".

Il ricordo di Orietta, che non nasconde di aver pianto questa mattina con Maionchi, è però leggero e poetico. "Lei era così, ci lascia il suo sorriso, la sua aria sbarazzina da ragazzina che non era invecchiata. E poi era così poetica: un giorno eravamo a Siviglia e passa un motoscafo. Per lei la scia lasciata era un 'velo da sposa che svolazza'. In tutto vedeva il lato poetico delle cose. Credeva nell'amore e aspettava ancora l'uomo ideale, il principe azzurro. Sembrava una bimba di 10 anni, ma era molto profonda e colta, nonostante una vita privata molto dura, dedicata ai tre figli che ha cresciuto da sola". Orietta Berti ricorda, con un sorriso, anche qualche piccola mania di Sandrocchia: "Esigeva sempre una colazione principesca e così, quando giravamo per la trasmissione, prima facevamo la colazione per le riprese e poi quella per Sandra". Ma da lei mai nessuna parola contro amici e colleghi. "Non l'ho mai sentita spettegolare, mai una frase invidiosa. Era una grande lavoratrice, rispettosa degli altri. È stata una diva negli anni Sessanta, ma non si è mai montata la testa".

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