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È la Giornata dei Planetari, nata in Italia e diventata internazionale

È la Giornata dei Planetari, nata in Italia e diventata internazionale

Un'occasione per ricordare il problema dell’inquinamento luminoso

07 maggio 2024, 12:34

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Ogni planetario è come un cielo in miniatura (fonte: freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata dei Planetari, nata proprio in Italia nel 1991 e poi diventata ‘internazionale’ a partire dal 1995. L’evento, sostenuto dalla Società Internazionale dei Planetari e promosso nel nostro Paese dall’Associazione dei Planetari Italiani, a partire da quest’anno è stato spostato al 7 maggio, per ricordare la data del 1925 nella quale il primo planetario moderno, realizzato dall’azienda tedesca Carl Zeiss e installato al Museo Tedesco di Monaco di Baviera, iniziò la sua attività. L’iniziativa ha lo scopo di far conoscere al pubblico queste spettacolari cupole e di portare all’attenzione anche il problema dell’inquinamento luminoso, dato che ogni planetario è come un cielo in miniatura. 

“Certamente uno degli obiettivi di questa Giornata è quello di aumentare la consapevolezza verso il problema dell’inquinamento luminoso e verso il rapporto tra noi ed il cielo notturno, così come il degrado che un uso sconsiderato della luce artificiale procura al patrimonio del cielo”, dice all’ANSA Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. “L’edizione di quest’anno si sovrappone, inoltre, alle celebrazioni del centenario del primo planetario, quindi si tratta di un’edizione un po’ speciale”.

La comunità dei planetari, infatti, sia in Italia che nel resto del mondo, è nel pieno dei festeggiamenti per la ricorrenza dei 100 anni, con tanti eventi che sono iniziati a ottobre 2023 e che termineranno a maggio 2025. Tra le iniziative in programma c’è, ad esempio quella del Planetario di Roma, il primo degli oltre 120 planetari italiani, inaugurato nel 1928: l’evento, che si terrà dal 4 al 19 maggio, si intitola ‘Una dorata cupola di stelle’, un verso della poetessa e scrittrice Alda Merini che fa da ispiratore per uno spettacolo che rievoca l’ingegnosa storia dell’invenzione del planetario moderno.

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