Elon Musk corteggia i leader globali
di destra e usa i rapporti che riesce a instaurare per trarre
benefici per le sue aziende, da Tesla a SpaceX. A esaminare la
diplomazia del miliardario è il New York Times, presentando i
casi "dell'amicizia" di Musk con il presidente dell'Argentina
Javier Milei, con l'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro e
il premier indiano Narendra Modi. Il quotidiano cita anche il
presidente cinese Xi Jinping, il presidente della Turchia Recep
Tayyip Erdogan e il premier italiano Giorgia Meloni. L'interesse
di Musk per l'Argentina è legato al litio di cui il paese è
ricco e di cui Tesla è affamata per la produzione delle batterie
per le auto elettriche. Musk ha in passato definito il litio
come il "nuovo petrolio". Con Bolsonaro Musk ha spinto e
ottenuto un accordo per Starlink, che ora conta nel paese
150.000 account. In India l'interesse di Musk è concentrato
sull'ampiezza del mercato dell'auto e sul potenziale di crescita
per Tesla. In India le vetture elettriche cinesi sono vietate
per motivi di sicurezza nazionale, e questo offrirebbe a Tesla
una grande chance. Nel paese però ci sono dazi al 100%
sull'import di auto elettriche e, proprio su una riduzione di
questi dazi Musk avrebbe corteggiato Modi. Il premier indiano ha
annunciato nei mesi scorsi un calo dei dazi al 15% per le
società che si impegnano a investire almeno 500 milioni di
dollari nel paese e per le auto elettriche che costano più di
35.000 dollari. Una descrizione che sembra catturare il profilo
di Tesla.
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