La "lotta alla criminalità
organizzata transnazionale" è stata oggetto di un dibattito
organizzato alla Pontificia università javeriana di Bogotà, in
Colombia. Per l'occasione, sono intervenuti tre prestigiosi
giuristi italiani: Giovanni Tartaglia Polcini (magistrato e
consigliere giuridico del ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale), Roberto Tartaglia (magistrato e
vice capo del dipartimento per gli Affari giuridici e
legislativi della Presidenza del Consiglio) e Giancarlo Cirielli
(magistrato e direttore generale dei Detenuti del ministero
della Giustizia).
L'ambasciatore italiano Giancarlo Curcio ha ricordato che da
diversi anni Colombia e Italia mantengono una "tradizione di
collaborazione" su questi temi, svolgendo numerosi eventi con
giuristi e autorità di entrambe le nazioni.
Durante l'incontro, sono stati ricordati i nomi dei giudici
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino come esempi di sacrificio
nella lotta alla mafia.
"Giovanni Falcone aveva tante qualità, ma credo che ne avesse
una che le riassumeva tutte: la lungimiranza. Sapeva vedere,
immaginare prima degli altri prospettive e strategie", ha
sottolineato Tartaglia.
Dal canto suo Tartaglia Polcini ha spiegato che la mafia è
una tipologia di criminalità "liquida", che penetra negli
interstizi di ciò che è solido in una società e vi si infiltra
con l'intento di diventare un "male necessario".
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