Poco dopo una sentenza del
tribunale di Pietermarizburg che rinvia il processo per
corruzione dell'ex presidente del Sudafrica Jacob Zuma al 17
maggio, lo stesso tribunale ha ordinato un blocco parziale in
uscita dei conti bancari di Zuma. La disputa bancaria risale a
prestiti chiesti da Zuma durante il processo di ristrutturazione
della sua abitazione privata nel suo villaggio di origine di
Nkandla, nel Kwa-Zulu Natal, quando copriva la carica di
Presidente. Zuma avrebbe utilizzato illegalmente fondi di Stato
per costruire, tra l'altro, una piscina che aveva giustificato
essere una difesa contro gli incendi.
La First National Bank (Fnb) ha detto ai media che il
provvedimento è il risultato di un'azione legale intrapresa dai
liquidatori di un'altra banca, a cui il politico, che ha 81
anni, deve restituire un prestito che aveva ottenuto per
ripagare lo Stato.
Il provvedimento è destinato a macchiare ulteriormente la
reputazione di Zuma, al potere tra il 2009 e il 2018, già
accusato di corruzione, in vista delle elezioni generali del 29
maggio dove si presenterà alla guida di un nuovo partito da lui
recentemente fondato e che potrebbe sottrarre voti al partito al
potere, l'African National Congress, che i sondaggi dicono
potrebbe perdere la maggioranza per la prima volta dal 1994.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA