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“Vita in prestito”, il vivido ricordo di un’epopea amorosa ed eroica

PressRelease

“Vita in prestito”, il vivido ricordo di un’epopea amorosa ed eroica

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Responsabilità editoriale di NEW LIFE BOOK

Lea Rubistiani racconta la vera e intensa storia di un ragazzo del dopoguerra

29 aprile 2024, 17:33

NEW LIFE BOOK

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di NEW LIFE BOOK

“Vita in prestito”, romanzo d’esordio di Lea Rubistiani, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, non è soltanto un racconto, ma una vera e propria testimonianza che raccoglie e rivela la vita del giovane Nick “Spera di Sole”, uno dei ragazzi di quella generazione nata nell’immediato dopoguerra, che nel corso della sua esperienza è stato capace di ottenere importanti e innovative conquiste, un esempio di vitalità che con coraggio affronta ed elabora le novità che quel mondo in fermento offriva: l’industrializzazione, le rivalse sociali e i moti studenteschi e la conquista di un nuovo concetto di libertà anche attraverso l’amore e l’erotismo. La sua storia è caratterizzata infatti da un’intensa componente erotica ed emotiva che accompagna le avventure del giovane pilota militare, coinvolto involontariamente in concitate vicissitudini rimaste ufficialmente secretate, che riesce ad affrontare grazie allo speciale addestramento nel volo acrobatico e alla sua grintosa temerarietà.
Lea Rubistiani, nata a Lecco e innamoratasi della scrittura soprattutto grazie a Giuseppe Pontiggia, è testimone di questa storia, scrive col preciso intento di coinvolgere i lettori in questi straordinari eventi di cui è venuta a conoscenza da Nick in persona, perché il protagonista di “Vita in prestito” non è semplicemente un personaggio immaginario, ma una persona in carne e ossa. L’autrice , calandosi nei suoi panni, racconta la sua storia, le sue avventure e molte delle sue personali riflessioni: “Il destino è un imponderabile concatenamento di fatti dove anche la migliore forza di volontà sembra non avere, fatalmente, possibilità di imporsi sugli eventi.” afferma egli stesso: “Ciò nonostante, in così tanto tempo di questa vita mi è anche capitato di vivere episodi e momenti straordinari che se non mi hanno reso spensieratamente felice, sono quantomeno meritevoli di essere ricordati e per me oggi piacevoli da riportare alla memoria”. 
Nick ha affidato all’autrice i suoi ricordi manoscritti su dodici block notes che Lea Rubistiani ha rielaborato e sistemato, cimentandosi per la prima volta nella stesura di un romanzo (ma avendo già sperimentato la scrittura di racconti brevi). Con “Vita in prestito”, l’autrice crede di essere riuscita a interpretare ed esprimere la poetica purezza emotiva dei ragazzi tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70, raccontandone le prime storie amorose e la scoperta del sesso, le esperienze formative e fondamentali che hanno plasmato una nuova generazione, più aperta, spregiudicata e libera, tramite il punto di vista di un vero protagonista di quel periodo.
La storia narrata nel romanzo inizia dalla chiamata alle armi di di Nick per la leva militare, il 29 settembre 1969 e accompagna il lettore attraverso gli eventi che portano il protagonista all’Accademia Aeronautica Militare di Pozzuoli in seguito alla vittoria del Bando per l’Arruolamento dei 220 Allievi Ufficiali Piloti di Complemento”, in cui si classifica dodicesimo su oltre quattromila concorrenti.
Arruolato come Allievo Ufficiale Pilota, si concede numerose avventure sperimentando emotività e passione, e per amore si trova a rischiare il tutto per tutto in un confronto diretto con il “nemico”, tanto eclatante che, seppur vincolato al segreto, assume i contorni di un vero e proprio mito dell’aeronautica militare.“Vita in prestito” è il racconto di una vita intensa, avventurosa e ricca d’amore tangibile ed erotica passione.
Una storia che racchiude la natura emotiva di quei giovani che, negli anni ‘70, vivevano appieno quel periodo straordinario e irripetibile: con stile raffinato e poetico, Lea Rubistiani ripercorre e dipinge con toni vivaci quei momenti che sembrano racchiudere nuovi significati e interpretazioni al mondo che si svolge e cambia forma sotto gli occhi del protagonista dell’opera, che lo guarda dall’alto dei caccia militari. Il pragmatismo narrativo della testimonianza dona all’opera un ritmo incalzante e coinvolgente, ma l’autrice non rimane ancorata allo stile della semplice cronistoria degli eventi, tinge invece le sue parole con note poetiche, quasi oniriche, che arrotondano la narrazione e contribuendo a rendere ancora più affascinante e magnetica la trama.
“Alla Base l’attività di volo si faceva sempre più intensa e frenetica: il tempo non era mai abbastanza per tutte le incombenze dell’attività di noi Allievi”, scrive l’autrice interpretando il protagonista e rivelandone i ricordi custoditi tra i block notes, e adesso affidati alle pagine di quest’opera: “Sempre innamorato e dal cuore grande, follemente tenero e incapace di abbandonare l’affetto e l’amicizia che mi erano stati donati, i sogni costruiti con altre donne, si mantenevano così forti e duraturi, nel mio piccolo mondo, come immutabili nel tempo i legami con tutte quelle ragazze con le quali non erano mai cessate quelle attrazioni, complicità e feeling, vissuti nell’intensità di un rapporto d’amore, anche carnale, che in me aveva trovato quell’autenticità di un sogno senza tramonto e da coltivare con tutte le cure”.
È con grazia e accortezza che Lea Rubistiani riesce a interpretare senza sbavature il punto di vista di un personaggio reale che ha vissuto sulla sua pelle la storia narrata in “Vita in prestito”: un’impresa tutt’altro che semplice ma che l’autrice padroneggia con eleganza, impostando la narrazione alla prima persona singolare e vestendo i panni del suo protagonista, raccontando la storia di un uomo che diventa simbolo di un’intera generazione. Nick Spera di Sole le cui vicende si svolgono tra le indimenticabili sfumature azzurre del cielo, tra gli orizzonti senza limiti dove prendevano forma e volano anche i suoi entusiastici sogni che lo accompagnano fin dalla spensierata infanzia. È una storia caratterizzata dalla passione, dalla tenacia e anche dalla fortuna, che contribuisce a rassicurare chi la ascolta, cullandolo nella quasi totale consapevolezza che tutto andrà a finire bene per quel protagonista che, pagina dopo pagina, cattura l’empatia e l’interesse del lettore, tendendolo incollato a quella trama che si svolge rapidamente senza però perdersi alcun dettaglio nel suo flusso: è difficile, quasi impossibile infatti, immaginare che la grinta e la vitalità di Nick possa mai essere vinta da qualsiasi evento che gli si possa presentare di fronte ed è forse questa la caratteristica più emblematica del protagonista che, nel suo spirito energico e nella costante spinta verso nuove conquiste e traguardi, racchiude in sé il significato di un’intera generazione. Per questo motivo la sua storia rappresenta un esempio di volontà, determinazione e intraprendenza innegabili e tanto salde da piegare anche il corso del destino, seppure esso sembri ai suoi occhi una forza alla quale neanche il più ferreo volere possa imporsi: gli episodi racchiusi in “Vita in prestito” dimostrano il potere dei valori che quella generazione del dopoguerra ha abbracciato sia consapevolmente che non, quella spinta in avanti che, come un’onda, trascina con sé tutti gli ostacoli sul proprio percorso, inarrestabile. “Vita in prestito” raccoglie quei ricordi meritevoli di essere raccontati, condivisi e letti anche soltanto per il piacere di poter contemplare un esempio irripetibile di vitalità e passione.

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