Si è concluso con un breve incontro
con l'assessore regionale Antonio Marchiello il presidio dei
lavoratori Jabil a Napoli, preceduto da un piccolo corteo, alla
sede della Regione Campania davanti Palazzo Santa Lucia.
La discussione tra l'assessore, i delegati sindacali
aziendali (Rsu) e i segretari casertani delle sigle dei
metalmeccanici è stata aggiornata a martedì prossimo 21 maggio,
quando si terrà il tavolo di crisi incentrato proprio sulla
vertenza della Jabil di Marcianise. Assente il presidente della
Regione Vincenzo De Luca, di cui i lavoratori Jabil avevano
invocato l'intervento con una lettera diffusa nei giorni scorsi.
Una trasferta poco fruttuosa dunque ma che rappresenta
l'ulteriore step di una mobilitazione che va avanti da anni, e
che ha ripreso forza dopo che il 30 aprile scorso i vertici
Jabil hanno ufficializzato, nel corso di un incontro al
Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l'intenzione di
disimpegnarsi dal sito produttivo casertano e dall'Italia,
gettando nella preoccupazione e nell'ansia 420 lavoratori. La
mobilitazione continuerà domani con un'ora di sciopero per turno
e un dibattito previsto fuori ai cancelli dello stabilimento di
Marcianise, per fare il punto sulla giornata di oggi e su quelle
che saranno le prossime manifestazioni di protesta. Le "parole
d'ordine" tra i lavoratori sono che Jabil deve restare a
Marcianise, e per ora prevale un "no" quasi univoco ad ogni
ipotesi di ricollocazione dei lavoratori Jabil in altre aziende,
visto l'esperienze fallimentari delle precedenti ricollocazioni
(vicende Softlab e Orefice).
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