Le Borse europee proseguono in calo
con le prese di profitto dopo i rally delle sedute precedenti.
L'attenzione degli investitori si concentra sulle tensioni
geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, e gli impatti sul
prezzo delle materie prime. Sul fronte valutario l'euro sale a
1,0867 sul dollaro.
L'indice stoxx 600 cede lo 0,5%, in vista dell'avvio di Wall
Street dove i future sono contrastati. Maglia nera per Milano
(-1%). In flessione anche Parigi (-0,9%), Londra e Francoforte
(-0,4%) e Madrid (-0,2%). I principali listini europei sono
appesantiti dalle banche (-1,2%), dalle utility (-0,8%) e
dall'energia (-0,7%). In deciso calo il prezzo del petrolio con
il Wti che scende a 78,7 dollari al barile (-1,3%) e il Brent a
82,57 dollari (-1,4%). Inverte la rotta il gas a 31,5 euro al
megawattora.
Tra i comparti azionari è debole il tecnologico (-0,4%), in
vista dei conti di Nvidia nei prossimi giorni. Positiva la
farmaceutica (+0,1%) con AstraZeneca per rivede gli obiettivi e
punta a 80 miliardi di dollari di ricavi al 2030.
Poco mossi i rendimenti dei titoli di Stato. Lo spread tra
Btp e Bund si attesta a 129 punti, con il tasso del decennale
italiano al 3,81%. In calo l'oro che cede lo 0,7% a 2.419
dollari l'oncia.
A Piazza Affari scivola Amplifon (-3,3%), in linea con tutto
il settore europei. In calo anche Generali (-3%), nel giorno dei
conti del primo trimestre, e Nexi (-2,9%). Negativa Tim (-1,7%),
con il giudice della quindicesima sezione civile del Tribunale
di Milano che si è riservato di decidere sul ricorso di Vivendi
contro la vendita di Netco a Kkr. Vola Saipem (+3,5%), dopo i
nuovi contratti da 3m7 miliardi di dollari.
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