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Sachs, 'non può esserci sostenibilità con la guerra'

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Sachs, 'non può esserci sostenibilità con la guerra'

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In collaborazione con EIIS

'Serve cooperazione globale e serve adesso'

ROMA, 10 maggio 2024, 20:23

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L 'economista della Columbia University Jeffrey Sachs - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'economista della Columbia University Jeffrey Sachs - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'economista della Columbia University Jeffrey Sachs - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con EIIS

“Non puoi avere sviluppo sostenibile in guerra. La guerra è fatta per uccidere le persone" e non avremo pace se un Paese pensa di essere il capo del mondo. Lo afferma l'economista della Columbia University , Jeffrey Sachs, all’European Innovation for Sustainability Summit organizzato da Eiis dove indica il paradosso di carroarmati a emissioni zero.

“Abbiamo bisogno di cooperazione globale e ne abbiamo bisogno ora", è il suo messaggio. Se unisci "l’urgenza di intervenire" per lo sviluppo sostenibile e la crisi climatica, "la complessità" dei problemi, "l’incompetenza dei governi" e la vastità degli interessi in campo, "la sfida è enorme ma è assolutamente fattibile e raggiungibile", secondo l'economista. "Le soluzioni sono chiare e a portata di mano. Il sistema energetico può essere decarbonizzato per la metà del secolo. Ma non se la guerra in Ucraina va avanti anno dopo anno.

Si può fare solo se c’è la pace e la cooperazione con la Russia e con la Cina", spiega Sachs. Il problema "più grande", secondo la sua analisi, sono gli Stati Uniti che vogliono essere il "capo" del mondo. Questo ha portato alla guerra in Ucraina dopo che “hanno rovesciato il governo nel 2014” e “il Medio Oriente è così insicuro per le idee statunitensi” perché “gli Usa hanno sostenuto Israele contro lo stato Stato palestinese per 75 anni. Questo è ovvio ed esplosivo”, ha detto il professore.

Parlando degli studenti in mobilitazione per la Palestina a New York, poco prima Sachs aveva scritto su X: "c’è molto da criticare sulle proteste, ma in realtà sono prevalentemente pacifiche. Qualsiasi analisi, anche su come le università dovrebbero rispondere, deve tenere conto di questo fatto".

ANSAcom - In collaborazione con EIIS

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